Nei giorni scorsi ha avuto luogo, nel porto di Sydney, la presentazione congiunta del GHOST SHARK, il primo prototipo di un nuovo drone subacqueo di grosse dimensioni realizzato dall’azienda statunitense Anduril.

All’evento hanno partecipato rappresentanti della Marina Australiana (Royal Australian Navy, RAN), del Defence Science and Technology Group (DSTG, ente tecnico-scientifico della Difesa australiana) e dell’ASCA (Advanced Strategic Capabilities Accelerator, organizzazione australiana catalizzatrice di iniziative per sviluppare prodotti militari tecnologicamente avanzati). Il GHOST SHARK è un XLUUV (Extra-Large Unmanned Underwater Vehicle) modulare, in grado di svolgere missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione nella dimensione subacquea, fondamentali per un continente-isola come l’Australia strategicamente collocato nel teatro Indo-Pacifico.

Il programma è partito circa 2 anni fa, ma non era stato menzionato nell’edizione 2023 della Defence Strategic Review redatta dalla Difesa australiana. Il contratto da 140 milioni di dollari a suo tempo stipulato fra Anduril, DTSG e la RAN riguarda il progetto, lo sviluppo e la produzione di 3 esemplari in 3 anni, avvalendosi di circa 45 piccole e medie imprese australiane. Fra i requisiti generali del GHOST SHARK vi sono un’elevata autonomia operativa e costi produttivi ridotti rispetto ad altri mezzi della medesima categoria.

Va osservato che il valore del contratto comprende una quota finanziata da Anduril, produttrice del DIVE-LD, un drone subacqueo lungo 5,8 m, con un diametro di 1,2 m e un peso 2.700 kg: la velocità in immersione varia dai 2 ai 7 nodi e alcuni componenti sono stati realizzati con la stampa tridimensionale.La genesi del GHOST SHARK risale dunque al DIVE-LD, ma dalle immagini circolate se ne discosta per le maggiori dimensioni, verosimilmente legate alla spiccata modularità e a prestazioni superiori rispetto al suo “progenitore”.

L'articolo completo sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 14/24 in uscita oggi.

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