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Ucraina, missili ATACMS contro la base aerea di Dzhankoy in Crimea 17/04/2024 | TOMMASO MASSA

Nella notte gli Ucraini hanno effettuato un attacco missilistico contro la base aerea di Dzhankoy (Crimea), situata a più di 150 km dall’area più vicina controllata dagli Ucraini (Oblast di Kherson).

Fonti russe e ucraine sostengono che il raid sia stato condotto con missili ATACMS (Army Tactical Missile System), elemento che sembrerebbe confermato da alcuni resti rinvenuti nella base. A seconda delle fonti sarebbero stati utilizzati tra 8 e 12 ATACMS, e dunque 8 o 12 HIMARS oppure 4 o 6 M-270. I lanci sarebbero avvenuti a ridosso della linea del fronte, al massimo a una distanza di circa 30 km dalle prime linee russe, con il rischio di essere individuati e colpiti dalle forze di Mosca: è quindi ipotizzabile che in realtà il numero di lanciatori utilizzati, siano essi HIMARS o M-270, sia inferiore, e, di conseguenza, anche il numero di missili lanciati. Secondo fonti militari occidentali, i missili utilizzati sarebbero invece 18, lanciati in 2 ondate: la prima da 8 missili con testata a grappolo (MGM-140A Block 1 M39, con 950 submunizioni M74) e la seconda da 10 missili, mentre le difese aeree russe avrebbero abbattuto 6 missili in totale. 

Presso la base di Dzhankoy sono solitamente schierati una decina di elicotteri Mi-28, un paio di Ka-52 e qualche Su-25 (circa un mese fa erano presenti 4 velivoli), e anche un sistema di difesa aerea S-400. Sembra che sia stato colpito proprio l’S-400: fonti ucraine annunciano la distruzione di 3 lanciatori S-400, 1 radar e 2 lanciatori S-300 (che si trovavano in riparazione/mantenimento in una struttura della base), e, come dimostra la foto, è possibile confermare la distruzione di almeno 3 lanciatori.

Inoltre, le immagini satellitari mostrano che è stata colpita anche l’area adibita ad ospitare gli elicotteri (piazzole nella parte nordest della base) ma non ci sono ancora immagini che consentano di identificare e valutare eventuali danni alle macchine. L’ultimo attacco con missili ATACMS documentato è avvenuto a fine ottobre contro Olenivka, nei pressi di Capo Tarkhankut, mentre l’esordio del missile di fornitura americana risale al 20 ottobre, quando gli Ucraini colpirono la base aerea di Berdyansk e l’aeroporto di Lugansk.

Si tratta di un duro colpo per l'architettura di difesa aerea russa in Crimea: è la terza batteria di S-400 danneggiata o distrutta, dopo quelle di Capo Tarkhankut (agosto ‘23) e di Yevpatoriya (settembre ‘23), e dovrebbero rimanerne solo 2, una a protezione di Sebastopoli e una del ponte di Kerch.

Ulteriori aggiornamenti su Risk&Strategy WEEKLY 14/24 in uscita venerdì 19 aprile.

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