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MANTA RAY, il drone subacqueo di Northrop Grumman 10/04/2024 | Michele Cosentino

Northrop Grumman ha annunciato il completamento del primo prototipo di un drone subacqueo denominato MANTA RAY: l’iniziativa rientra in un programma della DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) avente come obiettivo lo sviluppo di tecnologie avanzate per una nuova classe di AUV (Autonomous Underwater Vehicle) destinati a svolgere missioni di lunghissima durata.

Le dimensioni del MANTA RAY non sono state ancora rese note, ma Northrop Grumman lo descrive come un mezzo subacqueo planante extra-large, modellato secondo le eleganti forme di una manta: a differenza dei mezzi plananti tradizionali che sfruttano la variazione della spinta per muoversi in quota, il MANTA RAY fa uso di 2 piccole eliche sistemate in altrettanti pod collocati sulle estremità alari. Concepito e progettato per operazioni di lunga durata in profondità oceaniche di difficile accesso per gli esseri umani, il programma MANTA RAY era stato avviato per approfondire le conoscenze degli habitat subacquei e per lo sviluppo di AUV in grado di operare per lunghi periodi generando autonomamente le necessarie risorse energetiche.

Lavorando assieme a Seatrec, un’azienda specializzata in energie rinnovabili, Northrop Grumman ha sviluppato una tecnologia che potrebbe permettere al MANTA RAY di sfruttare un concetto noto come “Mission Unlimited UUV Station". Esso si basa sulla combinazione di 3 elementi: il primo è il Thermal Energy Pod, un apparecchiatura che produce energia elettrica sfruttando il gradiente termico oceanico, mentre il secondo è un connettore elettrico subacqueo per la trasmissione delle informazioni acquisite dal MANTA RAY tramite piccoli dispositivi elettronici da esso rilasciati e affioranti in superficie. Il terzo elemento riguarda invece la capacità di ancorarsi sui fondali oceanici e rimanere inattivo con un consumo minimale di energia elettrica.

Sebbene i dettagli specifici non siano noti, il prototipo del MANTA RAY è stato progettato per trasportare diversi tipi di carico utile, potendo dunque utilizzare il mezzo comenave madre subacquea per il rilascio di piccoli UUV o essere equipaggiato per compiti quali la sorveglianza subacquea, la scoperta di mine da fondo e la mappatura dei fondali. In linea di principio, l’intrinseca complessità delle comunicazioni subacquee e dei sistemi di controllo per gli AUV richiede un elevato livello di indipendenza operativa per la quale è richiesta l’integrazione di determinati algoritmi di intelligenza artificiale.

Lo sviluppo e la produzione del MANTA RAY sono legati a diversi fattori, per esempio le modalità di dispiegamento da una stazione costiera e da un’unità di superficie, eventualmente dotata di bacino allagabile o di vasca comunicante con l’esterno: il mezzo è stato comunque concepito per facilitarne il trasporto e l’assemblaggio nel sito d’impiego mediante 5 container di dimensioni standard, verosimilmente da 20 piedi (6 m). Sebbene Northrop Grumman non sia l’unica azienda impegnata nella realizzazione di AUV a grande autonomia, non v’è dubbio che le tecnologie selezionate dalla DARPA sono destinate a modellare il costrutto delle future operazioni navali.

Già in azione con diversi modelli di XLUUV fra cui l’ORCA, l’US Navy prevede di potenziare le proprie capacità grazie a nuove tecnologie come quelle presenti nel MANTA RAY. Con altre Nazioni, in particolare la Repubblica Popolare Cinese, che stanno investendo in attività similari, la competizione nella dimensione subacquea è destinato a svolgere un ruolo sempre più cruciale nella sicurezza marittima globale.

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