RIVISTA ITALIANA DIFESA
I Russi colpiscono Kharkiv senza tregua: energia razionata e abitanti senza casa 04/04/2024 | Igor Markic

Continuano gli incessanti attacchi sulla seconda città dell’Ucraina, che è anche la prima per numero di abitanti russofoni. Distante soltanto una trentina di km dal confine con la Russia, Kharkiv da qualche settimana sta venendo bersagliata da attacchi di droni e missili a un livello raggiunto nemmeno durante il tentativo di assedio dei primi mesi del conflitto. A queste tipologie di strike si sono recentemente aggiunti veri e propri bombardamenti attuati con le oramai famigerate bombe plananti UMPK, difficili da contrastare da parte della difesa aerea ucraina.

Il bombardamento di ieri notte sembra essere stato eseguito solo con droni, con una buona parte di essi abbattuti, sebbene l’utilizzo di bombe plananti non sia stato ancora del tutto escluso (e, anzi, almeno a livello di social media si sta trovando qualche conferma).

Il fatto che la maggior parte dei danni abbia riguardato edifici residenziali, commerciali e anche una clinica (con limitate quanto dolorose perdite, anche fra le unità di soccorso), non cela come la maggior parte della strategia russa nei confronti della città riguardi la sua infrastruttura energetica; anche se, tra gli obiettivi colpiti, ci sarebbe pure un deposito/magazzino di materiali ed equipaggiamenti militari. L'attacco di ieri notte, in tal senso, ha mandato in blackout circa 350.000 abitanti. Parte di essi avevano appena beneficiato del faticoso ripristino delle utilities dopo le ondate di attacchi occorse fra il 22 e il 29 marzo, che hanno interessato tutto il Paese e nelle quali si stima siano stati impiegati 150 missili fra balistici e da crociera, 240 droni kamikaze, e un numero imprecisato di UMPK. I danni prodotti avevano riguardato almeno 8 centrali elettriche e 3 dozzine di trasformatori, infrastrutture solo in minima parte riparate. Al momento si ritiene che circa 700.000 residenti siano al buio, cifra che sale a ben 2 milioni se si tiene conto di coloro che, proprio a causa degli estesi blackout, soffrono di effetti consequenziali relativi alla distribuzione idrica e di gas per il riscaldamento.

Circa 150.000 abitanti sono oramai considerati, sia dalle autorità che dalle organizzazioni umanitarie internazionali, come senza casa per via dell’inagibilità delle loro abitazioni, e l’intera città ormai opera in regime di razionamento dell’energia elettrica, disponibile per sole 4-8 ore al giorno in distribuzione a macchia di leopardo.

La maggior parte degli attacchi viene lanciata dall’Oblast russo di Belgorod, interessato recentemente da molto pubblicizzati raid terrestri di unità pro-ucraine composte da oppositori e dissidenti russi. Non sembra che essi abbiano avuto un gran successo, dal momento che non si sono registrate né diversioni significative da parte di truppe russe dai fronti per parare tali raid, né, per l’appunto, pause negli strike su Kharkiv.

Dibattuti rimangono, comunque, i motivi dietro questo surge di attacchi. Kharkiv in passato costituiva un’importante centro di produzione di materiale bellico, ma da tempo le rilevanti fabbriche sono state rilocalizzate, oppure danneggiate in modo tale da cessare le attività (a cominciare dalla famosa fabbrica di carri armati). Secondo alcuni, i Russi starebbero preparando il terreno per un’offensiva che dovrebbe avere luogo a cavallo fra la primavera e l'estate prossime venture. Francamente non lo crediamo, considerando quanto è costata l’interminabile campagna sulla cittadina di Avdiivka, che contava soltanto 30.000 abitanti… né si hanno ancora notizie di qualche sostanzioso assembramento di truppe negli Oblast russi di Belgorod o fors’anche di Kursk.

Probabilmente l’unico obiettivo russo è quello di dimostrare la capacità di creare una catastrofe umanitaria su quella che, come si è già detto, è la seconda città dell’Ucraina, in modo da lasciare poche speranze alle altre in caso si persista nello loro difesa. Una sorta di strategia shock-and-awe insomma…alla russa però...

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(in foto: l'impianto CHP-5 di Kharkiv gravemente danneggiato dai bombardamenti del 22-29 marzo)

 

 

 


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