Nonostante la componente riceva meno attenzione rispetto alle forze puramente terrestri e anfibie, sembra ormai chiaro che, negli ultimi 5 anni, il People’s Liberation Army (PLA) abbia avviato un progressivo processo per potenziare il proprio elemento di manovra aerotrasportato, in considerazione dell’importanza che questo potrebbe avere in una possibile invasione di un territorio oltremare.
A partire dal maggio 2018, infatti, il PLA ha annunciato il raggiungimento di importanti obiettivi da parte del suo Airborne Corps. Primo fra tutti, il lancio di propri paracadutisti dal primo aereo da trasporto completamente costruito in Cina, l’Y-20 KUNPENG, facente parte della sua flotta da trasporto strategico, e il successivo lancio, effettuato con successo, sempre tramite il medesimo velivolo, di equipaggiamenti pesanti e veicoli corazzati.
A questi importanti passi si è aggiunta una riorganizzazione strutturale e una modernizzazione di tutte le capacità del Corpo, oltre alla partecipazione ad esercitazioni sempre più complesse, ad elevata connotazione multiarma e joint. Per evidenziare l’importanza raggiunta da questo genere di unità, è necessario partire dai concetti di riferimento di “salami slicing” e political warfare cinesi e i loro 4 obiettivi strategici (non ufficiali): mantenere e incrementare il controllo del Partito Comunista Cinese sulla sua società e popolazione; prepararsi a intraprendere azioni per riprendere il possesso e pacificare territori contesi (che poi sarebbe un "modo elegante" per indicare la conquista di Taiwan: NdR); stabilire l’egemonia della Cina nell’area contigua al territorio nazionale; e, infine, rimodellare le istituzioni internazionali e i suoi processi per supportare l’espansione nazionale nell’intero globo. Nei primi 3 obiettivi strategici appena riportati, come già anticipato, il PLA Airborne Corps ricopre un indiscusso ruolo di primo piano.
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