RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Difesa Aerea francese 25/03/2024 | Andrea Mottola

L’Armée del’Air et de l’Espace (AAE) ha il compito di fornire e garantire la sicurezza di uno spazio aereo estremamente trafficato, quale quello francese, caratterizzato da quasi 4,4 milioni di voli all’anno, equivalenti a circa 12.000 voli al giorno, dei quali 1.500 effettuati contemporaneamente nelle ore di punta. T

ale compito trova la sua base dottrinale, organizzativa e strumentale nella cosiddetta Posture Permanente de Sûreté Aérienne (PPS-A, postura permanente di sicurezza aerea) che rappresenta il dispositivo che si occupa della gestione della difesa aerea francese, nonché della classificazione delle minacce, compiti che richiedono la mobilitazione giornaliera di 500 tra piloti, avieri, tecnici e controllori del traffico aereo.

Scenario operativo e tipologia di minacce

La Francia continentale ha più di 65 aeroporti e 1.863 piste/aerodromi sul proprio territorio, elementi e cifre che implicano una quantità significativa di attività aeree da monitorare. La ripresa del traffico aereo post-COVID e le conseguenze della Guerra in Ucraina – compresi gli interventi effettuati a causa della possibile penetrazione di aerei russi – hanno portato ad un aumento dell’attività nell’ambito della PPS-A: solo nel 2022, infatti, sono avvenuti 331 decolli in allerta (190 effettuati da caccia e 141 da elicotteri) pari a 27 missioni al mese, trend praticamente confermato nel periodo che va dal 1º gennaio al 1º settembre 2023, durante il quale sono stati realizzati 230 interventi (quasi 29 al mese).

Relativamente al tipo di minacce aeree, attualmente la PPS-A identifica quella di un attacco terroristico da parte di un volo commerciale/privato dirottato contro i cosiddetti obiettivi sensibili - centri di comando militare, siti nucleari o infrastrutture strategiche – come minaccia principale. Sul secondo gradino del “podio”, il dispositivo di sicurezza aerea francese mette il rischio proveniente dallo sconfinamento di velivoli militari appartenenti ad altri Paesi, in particolare a quelli non alleati, elemento che trovava basi solide già molto prima dell’invasione russa dell’Ucraina, come dimostrava l’impennata delle attività dei bombardieri strategici russi che, dal 2007, avevano ripreso gli abituali pattugliamenti a ridosso dello spazio aereo della costa atlantica francese.

Oltre a tali minacce “classiche”, la Loi de Programmation Militaire 2024-2030 ha esteso il campo di applicazione della PPS-A a 2 nuove tipologia di minaccia: UAV e velivoli o ordigni che viaggiano ad altitudini elevate/suborbitali. L’ambito legato all’incremento nell’utilizzo degli UAV e, nello specifico, nei loro possibili impieghi per attività di osservazione/spionaggio di siti sensibili o per l’esecuzione di attacchi contro obiettivi di varia natura - tramite lo sgancio di ordigni o in modalità “kamikaze” - rappresenta una dei nuovi domini d’interesse contemplati dalla PPS-A. In base alla suddetta LPM, l’AAE, attraverso il Commandement de la Défense Aérienne et des Opérations Aériennes (CDAOA), è divenuta responsabile del coordinamento della guerra anti-drone a livello interministeriale, nel quadro delle bolle protettive messe in atto durante i grandi eventi (Dispositifs Particuliers de Sûreté Aérienne - DPSA).

Per quanto riguarda il settore suborbitale, alla luce dei significativi cambiamenti afferenti al dominio spaziale - sia nelle orbite basse che alte - con l’emergere di attività potenzialmente ostili anche in tale settore (palloni aerostatici, alianti ipersonici, spazioplani, armi ipersoniche, missili balistici e cruise, space EW, attacchi cinetici o cibernetici contro satelliti, ecc.) la minaccia spaziale viene identificata come uno dei principali elementi di rischio per la sicurezza aerea francese. A tal proposito, l’AAE è stata incaricata dal Capo di Stato Maggiore della Difesa di proporre una strategia dedicata alle sfide in quest'area.

L'articolo completo è pubblicato su RID 4/24, disponibile online e in edicola.


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