RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, nella notte imponente attacco russo contro le infrastrutture energetiche in tutto il Paese 22/03/2024 | TOMMASO MASSA

La scorsa notte i Russi hanno effettuato un massiccio attacco con missili e droni contro le infrastrutture energetiche ucraine, colpendo praticamente in tutto il Paese. Si tratta del più grande attacco diretto finora contro tale tipo di obiettivi, che tornano ad essere colpiti dopo circa 1 anno (marzo 2023).

L’attacco di questa notte è sui livelli di quello del 28 dicembre scorso, il più massiccio registrato dall’inizio della guerra. I numeri forniti dall’Aeronautica Ucraina sono impressionanti: 88 missili di varia natura e 63 UAV SHAHED-136; si pensi che il succitato attacco di fine dicembre 2023 aveva visto l’impiego di una novantina di missili e una quarantina di droni.

Inoltre, i Russi sono tornati ad effettuare un attacco combinato di droni e missili di diverse tipologie, tattica maggiormente efficace rispetto agli attacchi “solo droni” o “solo missili” che si erano registrati negli ultimi tempi.

Il copione è tornato ad essere quello dell’anno scorso: prima vengono lanciati gli SHAHED, seguiti dai missili da crociera Kh-101/555, entrambi utilizzati soprattutto per individuare i possibili corridoi liberi da difese aeree dove poi “infilare” i missili più prestanti (balistici) e per “scaricare” i sistemi contraerei ucraini; a questo punto entrano in gioco i missili balistici lanciati da terra (ISKANDER, tendenzialmente dalla Crimea), gli aerobalistici quasi ipersonici Kh-47M2 KINZHAL (lanciati da caccia intercettori Mig-31K dallo spazio aereo russo o bielorusso a nord dell’Ucraina) e i SAM adattati al ruolo superficie-superficie (S-300/400 lanciati dagli Oblast russi di Belgorod e Kursk contro l’Oblast ucraino di Kharkiv); sempre più frequentemente vengono utilizzati per attacco al suolo anche missili antinave Kh-22 (lanciati dai bombardieri Tu-22M3), probabilmente la versione a guida passiva anti-radiazioni (Kh-22P).

L’attacco è iniziato verso la mezzanotte, con diverse salve di SHAHED lanciate principalmente dal Krai russo di Krasnodar contro diversi obiettivi in tutto il Paese, inizialmente è stata colpita l’Ucraina sudoccidentale (Odessa e Mykoliav) e successivamente quella centrale (Dnipro, Vinnytsa) e per ultima quella occidentale (Leopoli). Dei 63 droni lanciati in totale dalle forze di Mosca, 55 sono stati abbattuti, almeno secondo i numeri forniti dall’Aeronautica Ucraina.

Successivamente sono stati lanciati una quarantina di Kh-101/555 da 13/15 bombardieri Tu-95 (probabilmente in volo sul Mar Caspio), utilizzati come detto insieme ai droni per profilare le difese aeree ucraine, ma anche per colpire obiettivi (in un video si vede quello che sembra essere un Kh-101 che dispiega contromisure poco prima di colpire un obiettivo, probabilmente la centrale idroelettrica di Zaporizhzhia). In totale, secondo l'Aeronautica Ucraina, le forze di Kiev avrebbero abbattuto 35 missili Kh-101/555 su 40. Verso le 4:00 sono iniziati i lanci di S-300/400 contro la città e l’Oblast di Kharkiv, per un totale di 22 missili, tutti giunti a bersaglio (anche se le autorità di Kharkiv confermano “solo” 15 strike per il momento), e pure di alcuni Kh-22 contro Zaporizhzhia (in totale ne sarebbero stati utilizzati 5). Infine, verso le 5:00 sono invece iniziati gli attacchi con missili balistici: 12 ISKANDER lanciati principalmente dalla Crimea e 7 Kh-47M2 KINZHAL (di cui 1 contro Dnipro, 1 contro Cherkasy e 1 contro Khmelnytsky).

In totale, secondo i numeri forniti dall’Aeronautica di Kiev, sono stati lanciati 63 SHAHED (55 abbattuti), 12 ISKANDER, 40 Kh-101/555 (35 intercettati), 5 Kh-22, 7 Kh-47M2 KINZHAL, 2 Kh-59 (entrambi intercettati), e 22 S-300/400.

L’attacco è stato rivolto principalmente contro l’infrastruttura energetica ucraina, e sono stati colpiti e danneggiati diversi impianti di generazione di energia elettrica (la centrale idroelettrica di Zaporizhzhia sul Dnipro, in foto, colpita da 8 missili, l’impianto di cogenerazione CHP di Kharkiv e la centrale termoelettrica di Ladyzhyn, Oblast di Vinnytsia, solo per citare quelli confermati), sottostazioni elettriche e trasformatori, e sistemi di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica. Tra gli Oblast in cui sono stati confermati strike con missili e droni ci sono Poltava (omonima città e Kremenchuk), Dnipropetrovsk (Dnipro e Kryvyi Rih), Zaporizhzhia, Kahrkiv, Sumy, Odessa, Ivano-Frankivsk, Khmelnytskyi, e Vinnytsia.

L’Oblast più colpito è stato quello di Kharkiv, dove oltre a interruzioni nella fornitura di energia elettrica, si sono registrati gravi problemi con la telefonia mobile e la connessione internet (problemi registrati anche negli Oblast di Dnipro, Vinnytsia e Khmelnytskyi). Non è da escludere che a causare tali problemi siano stati in realtà gli Ucraini, che potrebbero aver messo temporaneamente fuori uso la rete mobile per impedire ai sistemi di guida degli SHAHED che ne fanno uso di funzionare adeguatamente. Alcuni UAV, infatti, farebbero uso di SIM card per i loro sistemi di guida, come dimostrato recentemente da alcuni SHAHED abbattuti dalla EW ucraina e rimasti dunque intatti.

L'aggiornamento completo sull'Ucraina, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 11/24 in uscita oggi.

Seguiteci anche sul nostro canale Telegram.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE