
La contraerea ucraina ha dall’inizio del conflitto colto indubbi successi nei confronti di missili balistici e da crociera e droni. Recentemente, poi, si è dimostrata efficace contro aerei da bombardamento, da supporto tattico e anche da significato strategico (vedasi gli A-50…) russi. Tuttavia, tali successi vengono crescentemente bilanciati da un deciso miglioramento delle attività SEAD della controparte. Riassumiamo le perdite che, in tal senso, sono state recentemente patite:
- Il 24 febbraio è stato distrutto un lanciatore per S-300 con relativa unità di controllo, nonché 2 radar P-18;
- Il 26 febbraio è toccato a un lanciatore per NASAMS, e a un avanzato radar di produzione ucraina 30N6E;
- Il 29 febbraio è andato di nuovo perduto un altro lanciatore per S-300 con relativa unità di controllo, più un altro radar 30N6E;
- Il 5 marzo sono stati distrutti 3 radar P-18;
- Il 9 marzo, si è avuta la perdita più significativa, relativa a quasi tutte le componenti di un’intera batteria PATRIOT (in foto i resti di una delle componenti della batteria).
Quella del PATRIOT può, per l’appunto, essere definita particolarmente significativa non soltanto per via del fatto che il sistema costituisce, probabilmente, l’assetto più performante fra la panoplia SAM in dotazione agli Ucraini, quanto anche per la sua ridotta disponibilità. In Ucraina sono difatti arrivate un totale di 3 batterie, delle quali 2 donate dalla Germania e la rimanente dagli USA. Esse sono giunte con una dotazione variabile collocata fra i 4 e gli 8 lanciatori ciascuna, a cui si sono presto aggiunti altre 2 lanciatori di riserva tedeschi, più ulteriori 2 olandesi (che sono presumibilmente serviti a rimpiazzare dei lanciatori perduti in altri attacchi russi). Da notare come quasi tutte le perdite sopra elencate si siano avute con modalità simili a quelle con cui, più o meno negli stessi giorni, è andato perduto anche un lanciatore HIMARS: drone ORLAN che avvista il bersaglio e ne trasmette subitaneamente la posizione a un’unità di fuoco (quasi sempre una batteria ISKANDER) pronta all’ingaggio.
Tale modalità ha suscitato interrogativi fra analisti e commentatori circa il perché della scarsità di sistemi SHORAD in grado di ingaggiare, se non gli ISKANDER, almeno i droni “spottanti”. I Russi da mesi per attaccare obbiettivi strategici e in profondità usano i droni più che missili balistici e da crociera. Abbattere gli SHAHED non è certo impresa difficile per gli SHORAD, e, soprattutto, rappresenta un miglior rapporto costo/efficacia, rispetto ai costosissimi SAM.
Questi ultimi invece sono utilissimi per ingaggiare le piattaforme aeree che, a decine di km di distanza (distanze precluse ai sistemi SHORAD), da mesi stanno sganciando a volontà le primitive ma comunque efficaci bombe plananti UMPK sulle linee tenute dagli Ucraini. È per questo motivo che molti SAM sono stati spostati “in avanti”, esponendoli, però, alle possibili sorgenti di fuoco avversarie. Conseguenti sono le perdite a cui stiamo ultimamente assistendo.
Ed è così che è quindi spiegato il paradosso menzionato nel titolo: siamo in una fase della guerra in cui gli SHORAD hanno un ruolo strategico, mentre i SAM uno tattico! L’avreste mai immaginato?
L'articolo completo, con tutti i dettagli, compresa una lista dei sistemi SHORAD e SAM operativi in Ucraina, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 10/24 in uscita oggi.
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