Lo scorso 11 marzo, il Pentagono ha presentato i dettagli relativi alla richiesta di bilancio per l’anno fiscale 2025, il cui valore ammonta a 849,8 miliardi di dollari (che non comprende, però, i fondi supplementari per Ucraina, Taiwan e Israele). Nel 2023, il budget si era attestato a 851 miliardi, mentre quello del 2024, pari a 886 miliardi, deve ancora essere approvato per via della mancanza di accordo al Congresso sui fondi supplementari e su come rispettare il Fiscal Responsibility Act (FRA) per la gestione dell'enorme debito pubblico. L’obiettivo principale della richiesta per il FY 2025 è quello di mantenere, a fronte di uno scenario sempre più conflittuale e caratterizzato da una crescita sostenuta delle spese militari a livello globale, un alto livello di prontezza, di difesa e di deterrenza.
Per quanto riguarda l’acquisizione di mezzi e di sistemi, nonché la ricerca e lo sviluppo, la richiesta prevede uno stanziamento di 167 miliardi per i primi e 143 miliardi per la seconda. L’obiettivo è quello di adeguare la struttura della Difesa americana a standard di difesa e di deterrenza sempre più elevati. A tal fine, la richiesta include 50 miliardi volti all’ammodernamento delle capacità nucleari, oltre 28 miliardi per la difesa contraerei e antimissilistica, nonché 33 miliardi di dollari destinati alle attività di sviluppo di capacità nel dominio spaziale. È interessante sottolineare che, per quanto riguarda gli investimenti, dal FY 2024 al FY 2025 si registreranno anche alcuni tagli. Per ciò che concerne gli F-35 in dotazione a USAF, Marines e US Navy, l’ordine previsto per il prossimo anno sarà di 68 esemplari, per un totale di 12,4 miliardi di dollari, contro gli 83 dello scorso anno, la cui acquisizione si è attestata sui 13,6 miliardi. Relativamente alla componente ad ala rotante dell’Esercito, invece, la proposta di budget prevede l’acquisizione di 24 UH-60M/V BLACK HAWK, una riduzione rispetto ai 50 del 2024. Anche la US Navy ha registrato alcuni tagli. La proposta di budget prevede la costruzione di 6 unità ma, stando a quanto dichiarato dalla Marina nel corso della conferenza stampa tenutasi l’11 marzo relativa alla richiesta di bilancio, la Forza Armata mira a ritirare dal servizio 10 navi nel corso dell’anno fiscale 2025, un numero maggiore rispetto alle acquisizioni previste.
Relativamente alle iniziative di carattere internazionale, invece, il bilancio per il 2025 indirizza circa 10 miliardi di dollari all’iniziativa per la deterrenza nel Pacifico (Pacific Deterrence Initiative) e 3,9 miliardi per il Programma EDI, la European Deterrence Initiative, istituita nel 2014.
La richiesta di bilancio, comunque, deve attendere l’approvazione del Congresso, ancora impegnato a confrontarsi relativamente al bilancio del 2024 (che sarebbe dovuto entrare in vigore lo scorso 1o ottobre) e soprattutto, all’allocazione dei fondi supplementari dedicati, tra le altre cose, all’Ucraina e a Israele, soggetti a non poche frizioni e scontri.
L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 10/24 in uscita domani.
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