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Le mani del Cremlino sul Burkina Faso: il “modello Wagner” colpisce ancora 06/02/2024 | Piedone l'Africano

Lo scorso 27 gennaio, la giunta militare del Burkina Faso ha ufficializzato l’arrivo di 25.000 t di grano fornite gratuitamente dalla Russia allo scopo di alleviare la cronica emergenza alimentare che attanaglia il più povero Paese dell’Africa. La donazione, promessa dal Presidente Vladimir Putin nel corso del summit Africa-Russia di San Pietroburgo dello scorso luglio, è soltanto l’ultimo strumento nel complesso mosaico capacitivo che Mosca utilizza nella sua strategia di penetrazione nel Continente, soprattutto in riferimento alla regione del Sahel.

Infatti, la diplomazia umanitaria e l’uso strumentale degli aiuti emergenziali è un mezzo utilizzato da numerosi attori internazionali e, per quanto riguarda il Cremlino, costituisce la riedizione di una metodologia di azione antica e ben rodata nei tempi sovietici. Tuttavia, il generoso gesto di Mosca si inserisce nel contesto di una strategia complessa, variegata e all’insegna della massimizzazione della resa delle risorse a disposizione. Nello specifico, si tratta dell’ormai famoso “modello Wagner”, che deve il suo nome alla prosciolta (?) compagnia militare privata del defunto Evgenij Prigozhin, e che ha saputo tranquillamente sopravvivere al rocambolesco tentativo di colpo di Stato del giugno 2023 e alla morte del suo fondatore e leader carismatico nell’agosto dello stesso anno. In dettaglio, il “modello Wagner” rappresenta un sofisticato sistema che affianca, sovrappone e coordina azioni diplomatiche aperte (come la donazione del grano o di altri aiuti umanitari), attività oscure e di complessa attribuzione governativa (invio di mercenari, riciclaggio di denaro, contrabbando di oro e minerali) e infine sottoscrizione di accordi commerciali (soprattutto nel settore energetico e minerario). Tale sistema garantisce supporto e legittimità politica ad altrimenti isolati governi africani, retti da giunte militari o brutali autocrati, costante apertura di canali finanziari e commerciali illegali e, infine, difesa di siti di grande rilevanza economica (su tutte miniere e aeroporti) e supporto militare contro gruppi ribelli.

In Burkina Faso, l’accelerazione del “modello Wagner” e il conseguente aumento del gradiente di penetrazione russa sono da collocarsi all’indomani del golpe che ha portato al potere il Capitano Ibrahim Traoré nel settembre 2022.

L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 5/24, in uscita venerdì 9 febbraio.

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(In foto: L'arrivo dei contractor russi, appartenenti ai neonati "Africa Corps", in Burkina Faso a gennaio 2024.)


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