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Ucraina, la guerra dei ponti ferroviari: considerazioni sulla logistica russa nei territori occupati 26/01/2024 | Igor Markic

L’Ucraina ha cercato in ogni modo di interrompere la logistica russa nei territori occupati, focalizzando l’attenzione sui ponti ferroviari con attacchi partigiani, camion bomba, strike a lungo raggio con STORM SHADOW et similia, e attacchi di droni sia aerei (UAV) che navali (USV). C’è da scommettere che quest’approccio continuerà anche durante la sostanziale stabilizzazione dei fronti terresti attualmente in atto. È opportuno, dunque, riassumere lo stato dei ponti ferroviari, sui quali così tanto dipende la coda logistica alimentante il dispositivo militare russo nei territori occupati.

Cominciamo della struttura più famosa, ovvero il ponte sullo stretto di Kerch (in giallo):

Il ponte, sia stradale che ferroviario, venne attaccato una prima volta l’8 ottobre del 2022 con un camion bomba che ne provocò il collasso della sezione stradale. Rimesso faticosamente in relativa attività nel febbraio del 2023, venne nuovamente attaccato il 17 luglio dello stesso anno da droni navali, che causarono il collasso di una vistosa sezione. Durante i lavori di riparazione il ponte venne nuovamente attaccato il 12 agosto del 2023 da un S-200 convertito in ruolo superficie-superficie, non patendo, però, alcun danno. È dall’ottobre 2023, dunque, che il ponte risulta nuovamente in piena attività.

Passiamo ora alle strutture che collegano la penisola di Crimea al fronte sud vero e proprio, ovvero i ponti di Chonhar (in rosso) e Henichesk (in blu):

Il ponte di Chonhar (solo ferroviario) fu protagonista il 10 agosto del 2022 di un incendio occorso alla sua estremità meridionale, non è noto se come risultato di un attacco partigiano, di uno strike a lungo raggio, oppure di un mero incidente. Non pare che l’episodio ne abbia interrotto l’utilizzo per molto tempo. In maniera ben più spettacolare, il ponte venne dunque danneggiato il 22 giugno 2023 da un attacco attuato con l’impiego di STORM SHADOW, poi ripetuto il successivo 6 agosto, con ulteriori danni patiti dalla struttura.

Quest’ultimo evento venne contestualmente coordinato con un similare attacco condotto contro il ponte di Henichesk (sia stradale che ferroviario), già famoso per l’eroico sacrificio del geniere di Marina ucraino Vitalii Skakun, che il primo giorno del conflitto si era fatto saltare con l’esplosivo che stava approntando per danneggiare la struttura, non appena le truppe russe avevano fatto la loro subitanea apparizione.

Entrambi i ponti risultano oramai riparati e tornati in attività.

L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 3/24 in uscita oggi.

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