
La Space Development Agency (SDA)americana ha assegnato contratti del valore complessivo di circa 2,5 miliardi di dollari che porteranno all’acquisizione di un totale di 54 satelliti per la Tranche 2 del progetto Tracking Layer, una costellazione di sensori dedicati alla scoperta e al tracciamento di missili ostili, in particolare ipersonici.
Alcuni di questi satelliti, medio-piccoli e operativi in orbita bassa (Low Earth Orbit), a circa 1.200 miglia dalla Terra, sono equipaggiati con sensori capaci di tracciare i bersagli in volo con precisione e tempistiche sufficienti a guidare il lancio di missili intercettori per reagire tempestivamente contro le minacce più veloci e sfuggenti. Dei 54 satelliti Tranche 2, in particolare, 6 sono equipaggiati in questo modo (Fire Control Satellite), con gli altri equipaggiati con sensori di scoperta ed Early Warning.
Ciascuna azienda fornirà 16 satelliti di scoperta ed Early Warning, equipaggiati con sensori infrarossi ad ampio campo visivo, e 2 satelliti con sensori IR capaci di tracciamento a livello controllo del tiro (Fire Control).
Al Tracking Layer si accompagna il Transport Layer, una costellazione complementare di satelliti di comunicazione pensati per trasferire dati da satellite a satellite (con collegamenti ottici) e poi verso terra (in UHF, link 16, banda S e altri metodi). Il 23 novembre scorso l’Agenzia ha annunciato di aver completato con successo la prima trasmissione in Link 16 dallo Spazio verso una serie di radio a terra. La dimostrazione è stata compiuta con comunicazioni in banda L, verso i satelliti Transport Layer della Tranche 0, dal territorio “di un Paese dell’accordo 5-Eyes”, quindi non negli Stati Uniti ma in uno fra Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda.
Questa doppia costellazione in orbita bassa (1.000 – 1.200 miglia di altitudine) usa un gran numero di satelliti, relativamente piccoli ed “economici”, per costruire una copertura che si vuole, a regime, sia circa il 95% della superficie terrestre, senza interruzioni temporali. I singoli satelliti hanno una breve vita operativa e sono pensati per essere rimpiazzati rapidamente, a intervalli più o meno regolari (5 anni) con sistemi più performanti di nuovo sviluppo. La SDA vuole dimostrare che con un procurement più aperto al mondo della tecnologia spaziale “commerciale”, si possono abbattere i costi invece di dipendere esclusivamente da un molto più piccolo (e quindi più vulnerabile) numero di satelliti ad alte prestazioni generati da programmi chiusi.
Il Transport Layer sarà un sistema di trasmissione informazioni fondamentale nell’ambito delle bolle tattiche multidominio autorigeneranti.
Questo approccio è denominato Proliferated Warfighter Space Architecture (PWSA) e ha preso avvio nel 2019. Per questa costellazione composita si sono già succedute una Tranche 0 e una Tranche 1 di ordini, e sono cominciati i relativi lanci.
Nello specifico, la Tranche 0 ha visto ordini per 20 satelliti Transport Layer, assegnati 10 a testa a Lockheed Martin e York Space Systems; oltre a 8 satelliti Tracking Layer, assegnati 4 a Space X e 4 ad L3 Harris.
L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 3/24 in uscita oggi.
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