RIVISTA ITALIANA DIFESA
La grande illusione: i LEOPARD 2 in Ucraina 22/01/2024 | Igor Markic

Le donazioni di LEOPARD 2 all’Ucraina suscitarono aspettative da Wunderwaffe per quella che, all’epoca (primavera del 2023), si attendeva come l’imminente controffensiva.

Quando questa, pochi mesi dopo, prese le mosse, perdite di LEOPARD 2 fecero presto la loro apparizione su social media in forma di video e foto. Si imputò la questione all’inesperienza ucraina in fatto di operazioni pluriarma combinate, con i pregiati carri mandati all’assalto a mo’ di ariete di sfondamento per via di una eccessiva fiducia nelle capacità dei mezzi.

In realtà, possiamo ormai ben dire che la questione è molto più complessa, e ha a che fare con la caotica supply chain degli aiuti occidentali (infatti ciò che si sta assistendo con il LEOPARD 2 costituisce, probabilmente, l’esempio più clamoroso di ciò che si potrebbe affermare anche con altri materiali, a cominciare dal munizionamento d’artiglieria).

Sono circa 74 i LEOPARD 2 con certezza consegnati all’Ucraina. Di questi, la maggior parte sono costituiti da LEOPARD 2A4, e una manciata da LEOPARD 2A6, più alcuni modelli che possiamo definire intermedi fra le 2 versioni, in quanto riferibili a specifiche nazionali di una o dell’altra versione.

I Paesi donatori sono stati:

- Germania, con 18 LEOPARD 2A6, alcuni in ottimo stato e altri trasferiti soltanto a seguito di un programma di rigenerazione;

- Polonia, con 14 LEOPARD 2A4, in uno stato che si può definire non oltre il discreto, in quanto Varsavia ha da sempre avuto problemi di mantenimento della propria flotta a causa di un contratto capestro con Krauss-Maffei Wegmann (che fabbrica lo scafo) e con Rheinmetall (cannone e “dintorni”) circa la fornitura di parti di rispetto, mai state veramente disponibili secondo le necessità;

- Canada, con almeno 8 LEOPARD 2A4, in ottimo stato;

- Norvegia, con almeno 8 LEOPARD 2A4, in ottimo stato;

- Svezia, con almeno 10 STRV 122 (grosso modo corrispondente a uno standard A5), in ottimo stato;

- Spagna, con almeno 10 LEOPARD 2E (grosso modo uno standard A4), in condizioni pietose (sebbene ricondizionati con un programma speditivo), in quanto il Paese iberico ha mantenuto la propria flotta del mezzo allo stesso stato con cui l’Italia ha mantenuto la propria flotta di ARIETE.

- Portogallo, con almeno 3 LEOPARD 2A6, per il cui stato si vedano le considerazioni espresse nel punto precedente.

Da Danimarca e Olanda si attende l’attuazione imminente di un programma congiunto di fornitura di 14 LEOPARD 2A4 acquistati dalla Germania (probabilmente da operatori privati che si occupano della dismissione di materiale già Bundeswehr, quindi in condizioni senz’altro bisognose di un programma di rigenerazione prima del trasferimento). La Svizzera invece trasferirà 25 LEOPARD 2A4 alla Germania, che, al fine di preservare le leggi elvetiche in fatto di neutralità, in una specie di “partita di giro” donerà all’Ucraina altrettanti carri prelevati dai propri arsenali.

Per supportare l’eterogenea flotta, molto meno intercambiabile di quanto si possa pensare (difatti, nessun A4 o A6 di una nazione è perfettamente identico alla rispettiva controparte di un’altra nazione), e da alcuni Paesi donata con scarsissime componenti di ricambio, si è costituito un centro manutentivo e di riparazioni a Gliwice, in Polonia: intuibili sono le difficoltà nel trasportare fuori dall’immensa Ucraina mezzi danneggiati, talvolta recuperati a fatica dai campi di battaglia. Soprattutto, l’azienda responsabile di questo centro, ovvero la Bumar Labedy SA, parte dell’azienda di stato Polish Armaments Group (PGZ), è stata costretta ad operare con quelle stesse condizioni contrattuali che, come già accennato, hanno da sempre generato la non piena operatività della flotta di LEOPARD 2A4 polacchi.

L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su RID 3/24 , in uscita a fine febbraio.

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