RIVISTA ITALIANA DIFESA
I Pasdaran colpiscono nel Kurdistan iracheno. L’Iran scende direttamente in campo 16/01/2024 | Pietro Batacchi e Tommaso Massa

Nuova, ulteriore, escalation nella Guerra in Medioriente. Questa notte i Pasdaran iraniani hanno lanciato un attacco contro obbiettivi nel governatorato iracheno di Erbil, rivendicando di aver centrato e distrutto una base del Mossad nell’area e altre infrastrutture, e pubblicando il video del lancio di missili balistici, avvenuto dal territorio iraniano.

Nell’attacco dovrebbero essere stati utilizzati almeno una decina di missili balistici, ma anche droni (3 UAV contro l’aeroporto di Erbil, abbattuti dalle difese aeree della attigua Base che ospita la coalizione anti-ISIS). Secondo il Generale Amir Ali Hajizadeh, Comandante delle Forze Aerospaziali dell’IRGC, 4 missili sono stati lanciati dalla Provincia di Kermanshah e 7 missili dalla Provincia dell’Azerbaijan Occidentale (entrambe situate nel nordovest del Paese). Date le distanze, tra i 150 e i 300 km, è probabile si che l’attacco in Iraq sia stato condotto con missili balistici FATEH-110 (300 km di gittata, 500 kg di testa in guerra).

Diversi gli obiettivi colpiti, tra cui ci dovrebbe essere anche la base americana di Harir. Nell’area vicino all'aeroporto di Erbil, inoltre, sono state registrate 8 esplosioni. L’aeroporto è rimasto temporaneamente chiuso al traffico. Gli Israeliani non hanno commentato l’accaduto, mentre funzionari iracheni hanno affermato che il Consolato americano di Erbil avrebbe riportato danni significativi. Gli USA hanno però negato che vi sian ostati danni alle loro infrastrutture nell’area. Quel che certo è che negli attacchi è morto Peshraw Dizayee, “uomo d’affari” crudo-iracheno, a seguito del bombardamento della sua residenza (in foto). Non ci stupiremmo se Dizayee fosse veramente una risorsa del Mossad, come sostengono gli Iraniani, considerando che l’Intelligence di Tel Aviv ha da sempre un’impronta significativa nell’area con reti informative, infrastrutture e spazio di manovra per infiltrare agenti in Iran e Siria. Ciò in un quadro di rapporti tra Israele e Governo regionale curdo in Iraq tradizionalmente ottimo e una cooperazione che spazia dall’economia (Oil&Gas e Real Estate) a, appunto, intelligence e sicurezza.

Questo attacco costituisce un messaggio preciso e segna il primo episodio di coinvolgimento diretto di Teheran nella guerra apertasi il 7 ottobre scorso, laddove finora l’Iran aveva “mosso” esclusivamente i propri proxy nella regione.

Contemporaneamente, inoltre, una seconda salva di missili balistici ha colpito un obbiettivo dell’ISIS in Siria - la risposta all’attentato di Kerman del 3 gennaio in occasione della celebrazione per la morte del Generale Soleimani. Nello specifico, sempre secondo il Comandante delle Forze Aerospaziali dei Pasdaran, 4 missili balistici KHEIBAR SHEKAN sono stati lanciati dalla Provincia iraniana del Khuzestan (sudovest del Paese, al confine con l’Iraq) contro obiettivi dell’ISIS nell’area di Idlib (Siria), percorrendo circa 1.200 km. Per quanto riguarda il KHEIBAR SHEKAN, si tratta di un missile balistico a propellente solido presentato al pubblico nel febbraio 2022, accreditato di una gittata di 1.450 km.

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