Ieri in tarda serata un velivolo AEW&C (Airborne Early Warning & Control) A-50 russo è stato abbattuto mentre si trovava in volo nell’area del Mar d’Azov (area tra Strilkove e Kyrylivka).
La notizia, inizialmente rilanciata da fonti ucraine, è stata confermata anche da fonti filo russe. Non è al momento ancora chiara la dinamica dell’abbattimento: gli Ucraini (tra cui Budanov) si attribuiscono la paternità dell’attacco, mentre per i Russi si tratterebbe di un incidente di fuoco amico. Per gli Ucraini l’abbattimento sarebbe avvenuto tramite un sistema SAM PATRIOT, schierato nel caso nell’Oblast di Kherson, dunque molto a ridosso delle linea del fronte, anche se la distanza (150/200 km) rende questa ipotesi tecnicamente piuttosto complessa, in quanto l’intercetto sarebbe avvenuto al limite della portata massima del sistema, condizione dunque non ottimale e in cui le prestazioni del missile intercettore sono minori.
Sarebbe coinvolto anche un secondo aereo, un Il-22M da comando e controllo aeroportato, il quale, nonostante sia stato danneggiato, sarebbe però riuscito ad atterrare ad Anapa (Russia, Krai di Krasnodar). Sembrerebbe, inoltre, che poco prima dell’abbattimento ci fosse stato un allarme aereo per possibili attacchi ucraini contro il ponte di Kerch, e ciò potrebbe spiegare in parte l’eventuale fuoco amico.
Se l’abbattimento fosse effettivamente confermato si tratterebbe di un duro colpo per le operazioni aeree russe a ridosso del territorio ucraino, con le VKS che perderebbero così un asset molto importante, in quanto Mosca dispone di una decina di velivoli A-50, di cui circa la metà realmente operativa e disponibile. L'A-50 ha un equipaggio di 15 persone. Per quanto riguarda invece gli Il-22M, i Russi dovrebbero disporre anche in questo caso di una decina di velivoli.
Nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 gennaio, invece, le forze russe hanno condotto un nuovo attacco con missili e droni contro diversi obiettivi in Ucraina (principalmente impianti produttivi e di stoccaggio di munizioni e armamenti). Dai numeri forniti dall’Aeronautica Ucraina emerge come sia calato ancora il rate di intercettazione dei missili da crociera Kh-101/555/55 con solo 7 su missili su 12 (58%, rispetto al 75% dell’8 gennaio) abbattuti. Nel complesso, sono stati lanciati, oltre ai succitati missili da crociera, 7 missili S-300 in modalità sup-sup, 3 SHAHED-136, 6 missili aerobalistici Kh-47 KINZHAL, 6 missili antinave Kh-22, 2 missili antiradiazioni Kh-31P e 4 missili Kh-59 (uno dei quali intercettato). In totale, dunque, a fronte di 40 tra droni e missili di varia natura, sono stati abbattuti solamente 8 missili (20%). Tuttavia, gli Ucraini sostengono di aver disturbato una parte dei missili restanti impiegando sistemi di guerra elettronica, con una parte degli ordigni che sarebbero dunque caduti lontano dai propri obiettivi.
Seguiteci anche sul nostro canale Telegram.