
Durante la notte appena trascorsa si è registrato uno dei più massicci, forse il più massiccio, attacco russo con droni e missili contro obiettivi in tutta l’Ucraina.
I numeri sono ancora provvisori, ma fonti ucraine parlano di una prima salva di 36 SHAHED 136 (sembrerebbe nella nuova versione con motore a getto e colorazione nera), seguita da una novantina di missili da crociera Kh-101/555 lanciati da 18 Tu-95 e 8 Kh-22; successivamente sono stati impiegati 5 missili antiradiazioni Kh-31, e, infine, si sono alzati in volo 5 Mig-31K che hanno lanciato 5 missili aerobalistici Kh-47 KINZHAL. In aggiunta, circa 14 missili balistici tra S-300/400 in modalità sup-sup e ISKANDER-M sono stati lanciati dai Russi contro l’Oblast di Kharkiv, dove è stata colpita la Malyshev Tank Factory (già bersagliata più volte in precedenza) e alcuni magazzini/capannoni industriali.
Secondo l’Aeronautica Ucraina sarebbero stati intercettati 27 SHAHED 136 e 87 missili da crociera, mentre gli altri missili e droni hanno “bucato” la bolla della difesa aerea ucraina.
Numerosi gli obiettivi colpiti: a Odessa è stata attaccata l’area del porto e alcuni capannoni fuori città; a Kiev almeno un missile è andato a bersaglio, colpendo probabilmente un deposito di carburante; a Dnipro è stata invece colpita una base delle FA Ucraine, così come nell’Oblast di Cherkasy; mentre a Zaporizhzhia è stata bersagliata l’area industriale.
Si tratta come detto probabilmente del più grande attacco russo dall’inizio della Guerra, che arriva dopo alcuni giorni di attacchi minori, e dopo che gli Ucraini avevano distrutto una nave da sbarco classe ROPUCHA ormeggiata nel porto di Feodosia.
Nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, infatti, gli Ucraini hanno attaccato nuovamente la Flotta russa del Mar Nero in Crimea. Nello specifico, è stata colpita la nave da sbarco NOVOCHERKASSK ,classe ROPUCHA, mentre si trovava ormeggiata nel porto di Feodosia (Crimea Orientale). L’attacco, condotto probabilmente da 2 Su-24M con missili STORM SHADOW/SCALP EG, ha causato una forte esplosione a bordo della nave, che è successivamente affondata.
A giudicare dalle immagini e dalle informazioni disponibili, la NOVOCHERKASSK era carica di materiale esplosivo, secondo alcune fonti qualche migliaio di proietti d’artiglieria e qualche centinaio di UAV SHAHED 136 (più i razzi da 122 mm del sistema GRAD “navale” A-215 presenta a bordo), tanto che l’enorme esplosione ha portato a rinvenire detriti della nave a quasi 1 km di distanza. Non è da escludere, inoltre, che, al momento dell’attacco, la nave fosse coinvolta in operazioni di carico/scarico del suddetto materiale esplosivo.
Si tratta della seconda nave classe ROPUCHA distrutta dagli Ucraini in poco più di 3 mesi, dopo la MINSK colpita il 13 settembre scorso mentre si trovava in bacino a Sebastopoli. Ricordiamo che la NOVOCHERKASSK (insieme alla TSESAR KUNIKOV, classe ROPUCHA) era già stata danneggiata il 24 marzo 2022 a seguito di un attacco con un missili TOCHKA-U al porto di Berdyansk (che portò all’affondamento della nave da sbarco SARATOV (classe TAPIR). Le navi classe ROPUCHA sono un asset piuttosto importante per i Russi, in quanto costituiscono uno dei mezzi principali per il supporto logistico, attraverso il porto di Berdyansk (e, in misura minore, di quello di Mariupol), delle truppe russe situate nel “corridioio” a nord del Mar d’Azov, date le difficoltà di rifornimento via terra. Tale tipologia di navi, inoltre, offre una maggiore flessibilità operativa, consentendo di sbarcare i rifornimenti direttamente sulle spiagge, in caso le infrastrutture portuali diventino inagibili.
A tale attacco,i Russi hanno risposto nei giorni successivi con una serie di attacchi con SHAHED 136 contro le infrastrutture portuali di Odessa, contro l’aeroporto di Starokostiantyniv (dal quale operano i Su-24M), e contro obiettivi nel distretto di Voznesensensk, e negli Oblast di Dnipro e Mykolaiv. Già la notte precedente all’attacco ucraino a Feodosia, tra il 24 e il 25 dicembre, le forze di Mosca avevano lanciato una trentina di UAV (28 dei quali intercettati secondo Kiev) contro i suddetti obiettivi, per poi ripetersi nelle notti successive: tra il 25 e il 26 19 SHAHED di cui 13 abbattuti, e tra il 26 e il 27 46 SHAHED di cui 32 abbattuti, sempre secondo i numeri forniti dall’Aeronautica Ucraina.
Infine, veniamo ora ad una breve analisi della situazione sul terreno, dove i Russi continuano a mantenere l’iniziativa lungo tutta la linea del fronte, in particolare nei settori di Kupyansk, Bakhmut e Avdiivka.
A Bakhmut le forze di Mosca continuano a spingere in direzione ovest verso Chasiv Yar, espandendo l’area sotto il proprio controllo nella zona di Khromove e della strada T0506. Ad Avdiivka lo sforzo principale al momento si sta sviluppando a nord della Coke and Chemical Plant in direzione ovest verso Stepove: gli attacchi russi in tale direzione sono per ora stati respinti e si registra in quest’area un intenso impiego degli IFV BRADLEY di fornitura statunitense, probabilmente appartenenti alla 47a Brigata Meccanizzata ucraina.
Infine, alcune novità anche dal settore di Robotyne, dove gli Ucraini starebbero arretrando dall’area tra Novopokropivka e Verbove per ripiegare verso posizioni maggiormente difendibili.
Nel complesso, con la situazione di sostanziale stallo sul terreno, si intensificano dunque gli attacchi in profondità, con un copione destinato a ripetersi nel corso dell’inverno.