
La guerra in Ucraina si sta progressivamente stabilizzando su una situazione di equilibrio complessivo. I Russi mantengono l'iniziativa tattica in una serie di settori – Avdivdka e Bakhmut, principalmente – mentre nelle altre aree del fronte si sta sviluppando uno stallo sostanziale. Molto più dinamica, invece, la guerra di missili e droni, che ieri ha segnato una giornata dove si è registrato un attacco russo con missili aero-balistici KINZHAL, il più massiccio dall'inizio della guerra. Fonti ucraine parlano del lancio – non è chiaro se ad opera di intercettori pesanti MiG-31 o di cacciabombardieri Su-34, o ad opera di entrambi i vettori - di almeno 12 missili contro l’aeroporto di Starokostantinov, colpito più volte con droni GERAN 2 nelle ultime settimane, l’aeroporto Zhuliany di Kiev e l’Oblast di Zhytomir. Nel primo caso, gli obbiettivi sono stati gli hangar dei bombardieri tattici Su-24 e i depositi di munizioni dove si ritiene che siano presumibilmente stoccati i missili STORM SHADOW/SCALP-EG destinati ad armare i Su-24 per gli attacchi contro obbiettivi situati in profondità nelle aree occupate dai Russi, in particolare in Crimea. L’aeroporto di Starokostantinov è molto grande e, secondo fonti russe, dispone di una quarantina di hangar dispersi per il ricovero dei velivoli. A Zhuliany e Zhytomir, invece, pare che gli obbiettivi siano state le batterie di missili sup-aria PATRIOT. L’attacco è stato preceduto e accompagnato da un’intensa attività di guerra elettronica, tesa a confondere ed a far accendere i radar della difesa contraerea ucraina, mentre secondo alcune fonti un nuovo aereo AEW A-100 ne ha garantito il coordinamento. L’Aeronautica Ucraina ha reso noto di aver abbattuto 1 dei 3 KINZHAL diretti contro l’aeroporto di Zhunliany, mentre è presumibile che tutti gli altri ordigni abbiano raggiunto i bersagli. Impossibile, però, capire il livello di danno inflitto.
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