
L’incontro del 1° dicembre scorso in California fra il Segretario alla Difesa americano, Lloyd J. Austin III, il Segretario di Stato alla Difesa britannico, Grant Shapps, e il Vice Primo Ministro e Ministro della Difesa australiano, Richard Marles, si è chiuso con una serie di importanti annunci.
Per quanto riguarda il “primo pilastro” (Pillar One), ovvero il programma SSN-AUKUS per la Marina Australiana e la Royal Navy britannica, l’incontro si è focalizzato sui progressi nella formazione del personale australiano. Ulteriori posizioni saranno rese disponibili nelle scuole americane e britanniche, in particolare la US Submarine School di Groton, la US Nuclear Power School di Charleston, e la Nuclear Power School della Royal Navy, presso la base HMS SULTAN. I primi 6 ufficiali australiani sono stati certificati dall’US Nuclear Power School con altri 3 che seguiranno dalla HMS SULTAN in gennaio. Sempre a SULTAN si sono qualificati i primi 2 ufficiali nel corso per Operatori Nucleari, con altri 2 che seguiranno. Questi primi elementi sono gli apripista della componente nucleare per la Royal Australian Navy. Contemporaneamente, sul lato industriale, personale australiano ha già trovato posto a Pearl Harbour (US Navy) e a Barrow-in-Furness (BAE System), e seguiranno posizioni presso Rolls Royce a Derby, dove vengono realizzati i reattori.
L’anno prossimo, per la prima volta, personale australiano comincerà a far parte degli equipaggi SSN americani oltre a lavorare a stretto contatto con i battelli a Guam e Pearl Harbour. Nella seconda metà dell’anno, un SSN statunitense riceverà interventi di manutenzione in Australia, presso la base navale HMAS STIRLING, con 30 australiani imbarcati sul tender per sottomarini USS EMORY S LAND (AS 39).
Inoltre, progressi anche per il progetto comune Deep space Advanced Radar Capability (DARC), un progetto che vede Northrop Grumman impegnata nello sviluppo di un sistema radar capace di mantenere una copertura spaziale ininterrotta fino a 36.000 km dalla superficie terrestre. DARC si comporrà di 3 siti radar, uno in ciascun Paese: il primo sito, in Australia, dovrebbe essere operativo già nel 2026, con i 2 siti britannico ed americano attivi entro fine decade.
L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 39/23 in uscita oggi.
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