RIVISTA ITALIANA DIFESA
EDEX 2023, in mostra la Difesa egiziana, mentre infuria la guerra in Medioriente 04/12/2023 | Pietro Batacchi

 È partita oggi, presso l’Egypt International Exhibition Center, la terza edizione di EDEX, importante vetrina per la Difesa egiziana e una delle principali esposizioni di sistemi d’arma del Medioriente.

Come sempre, EDEX è stata aperta dalla visita del Presidentissimo Abdel Fattah Al Sissi nel corso della mattina: salone blindatissimo e off-limits durante tutto il tempo della permanenza del Presidente, e apertura dunque per tutti solo all’ora di pranzo. Quest’anno EDEX cade nel pieno della nuova Guerra in Medioriente; guerra che vede l’Egitto impegnato sul fronte della mediazione e delle trattative tra Israele e Hamas. Del resto al Cairo vedono ciò che sta accadendo a Gaza come il fumo negli occhi per via dei potenziali impatti sul già turbolento Sinai, dove il controllo governativo è storicamente difficile e contestato. Non a caso, subito l’Egitto ha avvertito Israele che un trasferimento forzato dei Palestinesi nel Sinai sarebbe stato interpretato come un atto di guerra. Detto questo l’Egitto si riconferma un punto di riferimento per l’area ed un oggettivo fattore di stabilità. Il Paese è oggi più che mai governato dai militari: è sempre stato così, salvo la sfortunata, è proprio il caso di dirlo…, parentesi di Morsi e della Fratellanza Musulmana, quest’ultima ferocemente avversata e combattuta dai laicissimi militari.

Negli ultimi anni le imponenti FA del Paese sono state profondamente ammodernate, anche grazie ai capitali sauditi e emiratini: del resto, lo si sa, Sissi gode del forte supporto di Riad e, soprattutto, degli EAU, che lo considerano l’argine più sicuro contro la nefasta influenza della Fratellanza (una minaccia esistenziale per il legittimismo dei Saud e degli Al Nayan). Non a caso lo stand di EDGE, il conglomerato della Difesa emiratino, è uno dei più grandi, così come quello della saudita SAMI. La modernizzazione delle FA ha interessato tutte e 3 le componenti.

La Marina ha visto negli ultimi anni uno sviluppo senza precedenti con l'acquisizione delle 3 fregate FREMM, delle 4 fregate leggere MEKO 2004, delle 4 corvette GOWIND e dei 4 sottomarini Type 209, più le 2 navi anfibie MISTRAL e naviglio minore e vario (a cominciare dai pattugliatori della Lurrsen). Per quanto riguarda le 2 FREMM italiane, proprio di recente è stato firmato il contratto con Fincantieri per il supporto logistico delle unità, che avverrà nella base navale di Alessandria. Il contratto ha un valore di 260,5 milioni di euro e copre pure la parte sistemi e armamento, che riguarda MBDA, Leonardo e ELTGroup. Del resto il potenziamento della flotta si è reso necessario alla luce di uno scenario che nel Mediterraneo è caratterizzato agli occhi del Cairo da 2 fattori primari: l’ascesa e l’assertività della Marina Turca e la necessità di tutelare le risorse gasifere, a cominciare da quel giacimento di Zohr, il più grande del Mediterraneo, gestito in cooperazione con l’ENI. Per questo, per esempio, la Marina Egiziana vorrebbe anche altri sottomarini.

Nel settore aeronautico, sono arrivati i RAFALE, 24 già in servizio più altri 30 in ordine, la richiesta per i 12 C-130J-30 SUPER HERCULES, mentre adesso i “radar” sono su un trainer/LAC, con i Coreani che stanno spingendo molto il TA-50. Si parla anche dell’acquisto di ulteriori caccia, dopo il blocco della vendita dei Su-35, con una campagna Eurofighter a guida Leonardo ancora in corso, ma al momento non si segnalano sviluppi in tale direzione.

L’Esercito, storicamente la Forza Armata dominante, è se vogliamo quello rimasto un po' indietro, ma anche in campo terrestre la spinta c’è stata, come dimostra il contratto con i Coreani per il semovente K9 (K9A1 EGY, più i mezzi recupero K10 EGY), firmato a febbraio 2021. Il contratto, del valore di 1,65 miliardi di dollari, prevede la produzione in loco, che dovrebbe partire il prossimo anno nella Fabbrica 200, la stessa che ha prodotto su licenza i carri ABRAMS, mentre Hanwa ha già consegnato i primi sistemi (uno dei quali è stato fatto sfilare in una parata un mese fa).

Questo processo in parte è supportato anche da un un comparto nazionale – ovviamente gestito dai militari e governato dal Ministero della Produzione Militare e dalla Arab Organisation for Industrialisation (AOI) – che sta cercando di consolidarsi e sviluppare competenze in una serie di settori: blindati ruotati, artiglierie, con il lancio proprio a EDEX 2023 del nuovo lanciarazzi cingolato RAAD 200, antidrone (HARYS-3), droni e loitering munitions, e costruzioni navali, con il peso sempre maggiore assunto dal cantiere di Alessandria, dove sono state prodotte 3 corvette GOWIND, sulle 4 ordinate, e dove proprio oggi è stata varata la quarta fregata leggera MEKO A200, dopo che le prime 3 sono state costruite in Germania.

Il reportage completo su RID 2/24.

 

 

 

 


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