RIVISTA ITALIANA DIFESA
Gaza, entrano nel vivo le operazioni israeliane nel sud della Striscia 05/12/2023 | TOMMASO MASSA

Il 1° dicembre si è concluso il cessate il fuoco tra Hamas e Israele. La tregua, iniziata il 24 novembre, ha portato alla liberazione di 110 ostaggi e di 240 Palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.

Le ostilità sono ripartite proprio il 1° dicembre, con lancio di razzi dalla Striscia verso Israele (Ashkelon, Ashod, Sderot, e altri insediamenti nei pressi della Striscia di Gaza, ma pure Tel Aviv) e con bombardamenti dell’Aeronautica Israeliana su Jabalya, Beit Hanoun e Zeitoun nel nord, e su Rafah e Khan Yunis nel sud della Striscia. È stato inoltre sospeso il transito di autocarri carichi di aiuti umanitari e carburante attraverso il valico di Rafah. Gli scontri sono ripresi anche a nord, lungo il confine con il Libano, con Hezbollah che è tornato a lanciare missili controcarro, razzi e droni contro i posti di osservazione e le istallazioni israeliane lungo la Blu Line e le IDF che hanno risposto con artiglieria e Aeronautica.

La notizia più importante riguarda tuttavia le operazioni terrestri: le IDF, infatti, hanno iniziato ad operare nel sud della Striscia. Nello specifico, gli Israeliani sono entrati a nord di Al Qarara e Jarara (nord di Khan Yunis), avanzando verso il mare lungo Kissufim Road, e hanno raggiunto la strada Salah Al Deen nella giornata di ieri (3 dicembre). L’intento sembrerebbe quello di tagliare nuovamente la Striscia, come fatto anche nel settore nord; si andrebbero così a creare 3 aree separate tra loro: una a nord, una al centro (meno densamente popolata), e una a sud.

Le IDF hanno dunque inaugurato una nuova fase nelle operazioni terrestri a Gaza, che vedrà le forze israeliane operare sempre più in profondità dentro Khan Yunis, con le medesime modalità già viste nel blocco nord della Striscia. Nella giornata di oggi, 5 dicembre, le forze israeliane sono entrate alla periferia di Khan Yunis dopo una notte di intensi bombardamenti, e stanno avanzando lungo la strada Salah Al Deen sia in direzione sud (verso, appunto Khan Yunis) sia in direzione nord. Torna a salire anche la conta dei morti, arrivata ormai a quota 80 caduti tra le fila delle IDF dall'inizio delle operazioni a Gaza.

Da segnalare, inoltre, scontri tra Hamas e le IDF anche a nord, nel quartiere di Sheikh Radwan (Gaza City) e a Jabalya.

Interessanti sviluppi anche per quanto riguarda i ribelli Houthi, unica fazione che ha continuato le ostilità anche durante il periodo di cessate il fuoco. Nella giornata di ieri, infatti, i ribelli Yemeniti hanno attaccato 3 navi commerciali che transitavano nel Mar Rosso meridionale, a largo della costa ovest dello Yemen. Dopo un primo missile balistico lanciato contro la nave UNITY EXPLORER, che ha mancato il bersaglio, gli Houthi hanno lanciato un secondo missile che ha colpito la nave. Successivamente, sono state colpite da missili anche la nave NUMBER 9 e la SOPHIE II. Nel mentre, il cacciatorpediniere USS CARNEY (classe ARLEIGH BURKE), presente nell’area, ha abbattuto 3 UAV. Non è ancora chiara l'entità dei danni alle navi, ma la portata dell’attacco rischia di minacciare seriamente il traffico navale nel Mar Rosso e attraverso lo stretto di Bab-el-Mandeb.

Da segnalare come nella notte l'Aeronautica Israeliana abbia bombardato alcuni depositi ed edifici a Sana'a, probabilemnte utilizzati dagli Houthi.

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