RIVISTA ITALIANA DIFESA
AICS, una Legge Terrestre per l’Esercito Italiano 28/11/2023 | Redazione

Torniamo a parlare ancora una volta del programma AICS (Armored Infantry Combat System) dell’Esercito Italiano e lo facciamo con un obbiettivo ben preciso: farne capire l’importanza e la rilevanza strategica. Sì perché dal programma AICS, per il quale è previsto un fabbisogno complessivo di 15 miliardi di euro, a fronte di 5,2 miliardi di euro già stanziati, dipende il futuro dell’EI e del suo sforzo di modernizzazione.

Facciamo un parallelo storico con la Legge Navale – o meglio al programma straordinario di rinnovamento della flotta fortemente voluto dall’allora Capo di SMM, Amm. Giuseppe De Giorgi - che ha portato allo sviluppo ed alla realizzazione dei PAA, della portaeromobili anfibio-polivalente TRIESTE e della rifornitrice VULCANO. Si è trattato di un investimento pubblico mirato che ha permesso l’ottenimento di tutta una serie di benefici: ha consentito di riqualificare e rinnovare la flotta con nuove navi ed ha permesso di sviluppare nuove tecnologie – dal radar bi-banda, alla guerra elettronica, passando al rivoluzionario cockpit navale di derivazione aeronautica e così via – che prima semplicemente non c’erano e che poi hanno portato a proficui spin-off in altri ambiti (a cominciare da quello dell’elettronica aeroportata) e in chiave export (probabilmente senza la Legge Navale non ci sarebbe stata nemmeno la mega commessa Qatar). Ma non dimentichiamo il positivo impatto occupazionale e di valore su tutta la filiera cantieristica e sistemistica nazionale.

Ecco, l’AICS, che vale oltre 2 volte la Legge Navale, deve portare i medesimi benefici. Per prima cosa, portare alla riqualificazione del parco cingolati dell’EI, con piattaforme di nuova generazione basate sul concetto di piattaforma nodale, ovvero di piattaforme connesse e cooperative capaci di operare secondo la logica multidominio. Secondo, consentire di sviluppare tutta una serie di nuove tecnologie basate sui seguenti abilitanti: AI, super calcolo, combat cloud e realtà aumentata. La “bolla” AICS, infatti, dovrà raccogliere e analizzare grandi quantitativi di informazioni e ricavarne valore da distribuire in maniera selettiva ai fini del conseguimento dell'effetto ricercato sul campo di battaglia. Infine, l’AICS dovrà inserirsi nel solco dei programmi ARIETE C2  e CENTAURO 2 per potenziare ulteriormente, e rendere ancor più competitiva, una filiera nazionale terrestre della Difesa comprendente i grandi player – Leonardo, IDV e CIO – le PMI, i centri di ricerca e le università. Insomma, uno sforzo sistemico di ampio respiro per la realizzazione di un sistema con il quale l’EI dovrà calarsi nella modernità di un continuum conflittuale che non prevede più la pace ma una competizione permanente intervallata da crisi/situazioni ibride e da guerre su larga scala. E ciò significa anche per l’EI essere più flessibile, adattabile e capace di proiettare effetti letali e non letali in tutti quei contesti nei quali è necessario tutelare il benessere e la sicurezza nazionale. Per cui, ben venga per l’AICS la cooperazione in chiave europea, ma con l’idea che design authority e sovranità, intesa come libertà di intervento/modifica, restino in Italia. Approfondimenti e dettagli sui prossimi numeri di RID.


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