RIVISTA ITALIANA DIFESA
Primo volo per il B-21 RAIDER 23/11/2023 | Andrea Mottola

La mattina dello scorso 10 novembre il primo esemplare del nuovo bombardiere strategico statunitense B-21 RAIDER ha effettuato il volo inaugurale dallo stabilimento Northrop Grumman Palm 42 di Palmdale, rispettando la tempistica stabilita dal programma.

Il volo è durato circa 100 minuti durante i quali il B-21 ha effettuato una serie di manovre basiche per verificare la stabilità e l’assetto in ambiente reale, per poi atterrare alla base di Edwards sede del 412° Test Wing/420° Flight Test Squadron responsabile della campagna di prove del velivolo.

Grazie all’orario del volo e alle perfette condizioni meteorologiche, l’analisi delle immagini permette di confermare molte delle ipotesi suggerite su RID 1/23, come la struttura del complesso cellula-ala “a W”, in cui è assente il bordo d'uscita seghettato della coda, caratteristico del B-2 SPIRIT seppur anch’esso, in fase iniziale, fosse stato sviluppato con una forma simile a quella del B-21 e successivamente modificato per aumentarne la stabilità contro turbolenze o raffiche di vento durante il volo ad alta velocità e a bassa quota, requisito che non dovrebbe essere previsto per il RAIDER. Altre conferme riguardano la struttura del carrello principale a doppia ruota e la presenza di un singolo portello ad apertura laterale del ruotino anteriore; l’intradosso maggiormente “gonfio” rispetto al B-2; la configurazione poco pronunciata delle “gobbe” delle gondole motore e delle prese d’aria, inserite quasi “a filo” della cellula; il colore grigio chiaro che indicherebbe la possibilità di effettuare missioni con ogni condizione di luce; e, infine, la conformazione del parabrezza che sembra offrire una buona visibilità anteriore, sebbene la struttura curva delle finestrature laterali confermi i dubbi su una probabile perdita di visibilità periferica.

A differenza di quanto emerso durante la presentazione statica di un anno fa, le immagini relative al volo confermano quanto visto chiaramente durante i test di rullaggio svolti a fine ottobre, relativamente alla presenza di ugelli di scarico “a V” (simili a quelli del B-2, sebbene più arrotondati e meno squadrati) e di una struttura piatta/pianale dietro gli stessi che termina con una leggera inclinazione verso l'alto. Tale elemento indica non soltanto che gli scarichi non arrivano fino al bordo d’uscita dell’aereo, ma anche che il loro calore viene disperso verso l’alto anziché longitudinalmente all’aereo, soluzione probabilmente adottata per attenuare la firma termica degli scarichi. In tale ambito, un elemento comune col precessore apparirebbe essere il rivestimento termico posto in corrispondenza degli scarichi dei motori ed evidenziato da una striscia grigia scura. Tale coating, verosimilmente realizzato in polimeri di fibra di carbonio rinforzati, assicura che lo scarico del motore venga adeguatamente raffreddato per ridurre la firma infrarossa. 

L'articolo completo sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 37/23 in uscita domani.

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