Storicamente nota come Silent Service, la comunità subacquea dell’US Navy ha iniziato una pianificazione di lungo termine che abbraccia sia i sottomarini nucleari lanciamissili balistici sia quelli d’attacco, tutti a propulsione rigorosamente nucleare.

L’occasione per scoprire alcuni dettagli è stata fornita dall’edizione 2023 della Naval Submarine League, simposio annuale sulle condizioni e sulle prospettive dell’arma subacquea statunitense proiettata ormai nella seconda metà del XXI secolo. In un intervento tenuto l’8 novembre, l’Ammiraglio di Divisione Mark Behning, alla guida della Undersea Warfare Division (N97) nello staff del Chief of Naval Operations dell’US Navy, ha dichiarato che vi è l’intenzione di proseguire con la costruzione di battelli caratterizzati da uno scafo di generose dimensioni anche dopo la conclusione del programma per la realizzazione delle 12 unità lanciamissili balistici classe COLUMBIA.

Come già riportato da RID, questo programma risponde ai requisiti dell’US Strategic Command in tema di deterrenza strategica subacquea, essendo altresì finalizzato alla sostituzione delle 12 unità classe OHIO che svolgono attualmente questa funzione. L’Ammiraglio Behning ha confermato che il progetto dei COLUMBIA è stato concepito per soddisfare 2 requisiti concatenati: disporre di 10 battelli per pattugliamenti strategici in caso di contingenze impreviste a fronte di un inventario di 12 esemplari (ossia 2 in meno rispetto agli OHIO) e dimezzare quindi i tempi di revisione generale mediante l’adozione di un reattore nucleare che non ha bisogno di sostituzione delle sbarre durante tutta la vita operativa del sottomarino, stimabile in almeno 30 anni.

Il primo esemplare dei COLUMBIA - con distintivo ottico SSBN 826 e ribattezzato DISTRICT OF COLUMBIA per non fare confusione con un sottomarino d’attacco dallo stesso nome - è attualmente in costruzione: dopo la consegna dell’ultimo dei 12 COLUMBIA, ossia il battello con distintivo ottico SSBN 838 che sostituirà negli anni Quaranta di questo secolo il LOUISIANA, l’US Navy è intenzionata a proseguire la costruzione di battelli con un diametro dello scafo resistente grande abbastanza per far loro svolgere un’ampia gamma di compiti. A titolo d’esempio, sui COLUMBIA questo valore è pari a poco più di 13,5 m ed è dettato dalla lunghezza dei 16 missili balistici imbarcati, lanciati da silos la cui sommità carenata non sporge dalla coperta del battello nella zona a poppavia della falsatorre.

In parallelo, la pianificazione di lungo termine delle costruzioni navali statunitensi prevede che il primo battello successivo ai COLUMBIA venga consegnato nel 2049, ma i requisiti tecnico-operativi per queste unità sono ben lontano dall’essere definiti. Allo stesso tempo, l’US Navy vuole evitare che al termine del programma COLUMBIA (con costi complessivi stimati in 186 miliardi di dollari) si crei un vuoto di conoscenze e capacità costruttive e industriali come quello occorso alla fine degli anni ‘90 al termine del programma per gli OHIO.

L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 36/23 in uscita venerdì 17 novembre. 

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