RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, situazione ad Avdiivka e sviluppi della Deep Battle 03/11/2023 | TOMMASO MASSA

Nel corso dell’ultima settimana le operazioni sul terreno sono scemate d’intensità in tutti i settori, compreso quello di Avdiivka, che rimane tuttavia il più attivo del fronte. Uno dei fattori, ma sicuramente non l’unico, è l’arrivo di cattive condizioni meteo, che in alcune aree limitano fortemente la visibilità, e l’operatività dei droni, come è possibile constatare dai video che arrivano, ad esempio, dal succitato settore di Avdiivka.

Iniziamo la nostra analisi della situazione sul terreno proprio da Avdiivka. Le forze russe hanno consolidato le proprie posizioni a est della città, attestandosi ora lungo la strada H20, e sono riuscite ad avanzare, seppur di poco, a sud e a nord di Avdiivka. Nel settore sud, i Russi sono avanzati verso nord, in direzione Sjeverne, e verso nordest, in direzione del “Quartiere 9” di Avdiivka; nel settore nord, invece, le forze di Mosca hanno ampliato la zona sotto il proprio controllo a nord e a ovest di Krasnohorivka, raggiungendo in entrambe le direzioni le 2 linee ferroviarie (si segnala un nuovo tentativo di oltrepassare la ferrovia a nord, che pare essere stato respinto dagli Ucraini). Proprio in prossimità della linea ferroviaria che corre a ovest di Krasnohorivka, le truppe russe hanno distrutto 5 IFV M2A2 BRADLEY e 1 LEOPARD 2 A6 (in foto), coordinando il tiro di artiglieria e i team sul terreno tramite droni. Da segnalare, inoltre, l’utilizzo di munizionamento cluster da parte ucraina per respingere gli attacchi della fanteria russa in quest’area.

Interessanti sviluppi anche per quanto riguarda la Deep Battle, con un nuovo massiccio attacco combinato con droni e missili contro la Crimea (un utilizzo di UAV che non si registrava da fine settembre). Nella notte tra il 29 e il 30 ottobre, gli Ucraini hanno attaccato la Crimea con diversi sistemi contemporaneamente: una trentina di droni è stata abbattuta dalla difese aeree e dai sistemi di guerra elettronica russi (ricordiamo che gli Ucraini fanno massiccio uso di droni commerciali o derivati); mentre 2 missili balistici ATACMS, lanciati da M-142 HIMARS (verosimilmente schierati negli Oblast di Kherson o di Mykolaiv), hanno colpito a Olenivka, nei pressi di Capo Takhankut, ma non è chiaro quale fosse l’obiettivo; 3 USV sono invece stati diretti contro la base di Sebastopoli, 2 dei quali distrutti dal fuoco proveniente da altrettante unità navali russe, mentre il terzo avrebbe abortito la missione.

In un secondo momento, 8 missili standoff land attack STORM SHADOW/SCALP EG sono stati lanciati da Nord in direzione della Penisola da 1 Su-24M decollato da Starokostyantyniv (Oblast di Khmelnytskyi) e 3 Su-27 decollati da Mirgorod (Oblast di Poltava), ma sarebbero stati tutti abbattuti (o comunque non andati a bersaglio, dato che non si hanno avuto notizie di obiettivi colpiti); in contemporanea 2 missili NEPTUNE sono stati lanciati dall’Oblast di Odessa, e anch’essi sarebbero stati intercettati.

Lato russo, dopo una settimana di leggero calo nell’impiego di droni e missili in attacchi a lungo raggio (una quarantina di SHAHED e una decina di missili tra ISKANDER e Kh-59), si è registrato nella notte tra il 2 e il 3 novembre un attacco con circa 40 SHAHED (24 intercettati secondo l’Aeronautica Ucraina), nel quale sono stati colpiti obiettivi non specificati a Leopoli, Odessa e Inavo-Frakivsk.

L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 34/23 in uscita oggi. 

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