Sul fronte sud di Zaporizhzhia, è continuato il tentativo ucraino di allargare la breccia Robotyne-Verbove. Alcuni risultati si sono riscontrati a ovest, verso Novofedorivka\Pavlivske, dove le Forze di Kiev sono riuscite a guadagnare delle posizioni. Da segnalare che, nella zona più a sud, tra Novoprokopivka e Verbove, le Forze ucraine hanno subito 2 contrattacchi russi. Il primo è iniziato il 12 ottobre proprio tra Novoprokopivka e Verbove. Il secondo, presumibilmente iniziato durante lo scorso fine settimana, ha visto l’avanzamento di alcuni elementi del 247° Reggimento VDV (7° Divisione VDV) russo verso la zona sudovest di Verbove, dove sembra che alcune posizioni ucraine all’ingresso del villaggio siano state catturate. Lo sforzo ucraino si è quindi spostato principalmente a nordovest della direttrice Robotyne-Verbove: si sono registrate pressioni sia da nord verso Kopani, che a nordovest di Nesterianka. Comunque, nel corso degli ultimi due giorni, le posizioni sono tornate nuovamente contestate a seguito di altre operazioni russe a ovest di Novodanylivka e Robotyne (in quest’ultima si sono registrati anche colpi d’artiglieria da parte russa), che sembrano essere state respinte dalle Forze ucraine.
I veri sviluppi arrivano invece dal fronte di Donetsk, in particolare dalla località di Avdiivka. Situata a 15 km a nord del capoluogo dell’Oblast, Avdiivka è un’importante roccaforte ucraina già dal 2014. Nella giornata del 10 ottobre, le Forze russe hanno attaccato la cittadina da Krasnohorivka e da Vodiane, rispettivamente distanti 30km a nord e 20 km a sudovest dalla località. Tale insediamento strategico è sempre stato uno degli obiettivi primari delle Forze Armate russe, non solo durante l’ultimo anno e mezzo. Avdiivka, infatti, è uno degli snodi più rilevanti su cui è incardinato il dispositivo di difesa ucraino nel Donbas, fatto di trincee, bunker, capisaldi e campi minati: ottenerne il controllo significherebbe, per i Russi, mettere in sicurezza tutta la parte sudovest di questo settore, in particolare Donetsk, “capitale” del Donbas occupato, nonché città più importante e grande della regione. Lo scenario a cui abbiamo assistito l’ultima settimana permette di effettuare un’interessante osservazione. Le Forze russe hanno attaccato l’insediamento con un sostanzioso impiego di mezzi corazzati e APC (Armoured Personnel Carrier), supporto aereo e unità corazzate. Secondo le prime analisi, i Russi avrebbero schierato almeno 2 battaglioni meccanizzati o 2 BTG (Battalion Tactical Groups) nelle direzioni di attacco primarie, insieme a unità più piccole in altre aree. Questo rappresenta un significativo allontanamento dalla tattica dell’impiego di piccoli plotoni, che entrambe le parti hanno utilizzato negli ultimi mesi, e un ritorno all’impiego di formazioni meccanizzate complesse. Lo sforzo russo volto a circondare Avdiivka si è sviluppato principalmente su 2 direttrici: la prima, da nord, con l’intenzione di prendere la zona dei binari a ovest di Krasnohorivka; la seconda da sudovest, con il tentativo di conquistare l’Avdiivka Coke and Chemical Plant (AKHZ). Il gruppo proveniente da Krasnohorivka sembra essersi notevolmente avvicinato alla ferrovia, guadagnando alcune posizioni quasi oltre la grey zone. Il secondo gruppo è riuscito invece ad approcciare la zona sudovest verso Sjeverne e verso l’autostrada M04. Le 2 unità hanno tuttavia affrontato campi minati, fuoco anticarro e di artiglieria, registrando perdite significative (le Forze russe hanno confermato nei giorni scorsi di aver perso almeno 13 pezzi d’artiglieria, 15 carri armati, 33 IFV/APC, 6 camion e 14 furgoni, mentre in termini di effettivi le fonti sono ancora troppo discordanti, anche se ciò che emerge è che le perdite siano state tra le più alte degli ultimi mesi). Almeno a oggi, abbiamo la conferma che entrambe le azioni siano state respinte e che l’insediamento sia ancora saldamente in mano della controparte ucraina.