RIVISTA ITALIANA DIFESA
DPP 2023: HIMARS, LEOPARD 2 A8-IT, AICS, MARTE ER, adjunct e non solo 18/10/2023 | Pietro Batacchi

E’ stato finalmente reso noto – con colpevole ritardo – il DPP (Documento programmatico Pluriennale) 2023-2025. Il documento – per un’analisi più approfondita si rimanda a RID 12/23 – contiene alcune novità importanti delineando nel complesso un quadro degli investimenti molto focalizzato sul comparto terrestre, ma non potrebbe essere altrimenti alla luce delle lezioni ucraine. Finalmente una buona notizia per un settore sistematicamente sotto finanziato negli ultimi anni, anche per via di uno scenario caratterizzato dalla bassa intensità e dall’asimmetria dei conflitti, e dalla lunga stagione delle operazioni di stabilizzazione. Tra le novità, ecco il programma per l'acquisizione dei LEOPARD 2A8: confermati gli 8 miliardi di fabbisogno complessivo, di cui la metà già allocata. Adesso la battaglia sarà per la nazionalizzazione del carro e per la realizzazione di un LEOPARD 2 A8-IT. I primi finanziamenti, 100 milioni, partiranno nel 2024. Anche la prima tranche per l’AICS, 48 milioni, va sul l 2024: notevole il fabbisogno complessivo, 15 miliardi, di cui 5,4 già allocati. In pratica l’AICS rappresenta in tutti i sensi il futuro tecnologico ed operativo dell’EI: sarà un sistema dei sistemi integrato e cooperativo che anticiperà alcune delle caratteristiche dell’MGCS (Main Ground Combat System). Il programma sarà sviluppato nell’ambito di una cooperazione internazionale, ma partendo da una proposta nazionale e la design authority dovrà essere italiana: su questo daremo battaglia, ma l’intendimento di Difesa e industria ci sembra di percepire possa essere proprio questo. Molto bene anche l'acquisizione dell’HIMARS (ampiamente caldeggiata su queste colonne): 21 lanciatori per una spesa complessiva di 960 milioni di euro, di cui 137 già allocati. L’auspicio è che poi possa arrivare anche il Precision Strike Missile. Del resto le battaglie attuali si combattono sempre più in profondità. In campo aeronautico, d’interesse è il via allo sviluppo di nuovi droni di concezione nazionale dotati di autonomia e capacità di swarming e coordinamento, e, dunque, in grado di operare come adjunct di piattaforme pilotate. La posta, già interamente finanziata, è 76 milioni. Questo programma è legato al GCAP e rimanda evidentemente ad un'iniziativa nazionale nel campo di quegli adjunct che ruoteranno in futuro attorno alla cosiddetta core platform. Altri nuovi programmi rilevanti al via quest’anno sono il MARTE ER per la Marina Militare – dunque, la sua customizzazione – lo sviluppo di una costellazione di satelliti militari a bassa latenza ed alta resa per le orbite basse – sulla base dell'esperienza ucraina con i satelliti commerciali tipo STARLINK – e lo sviluppo di grandi AUV lanciabili da piattaforma navale per operazioni ISR e ASW. Infine, ecco anche i primi 10 milioni per consentire all’Italia di partecipare assieme a Francesi e Inglesi al programma FC/ASW per il futuro missili da crociera antinave/land attack. Tra i programmi che avremmo voluto vedere al via quest’anno, e che sono prioritari ma che mancano di finanziamento, balza sicuramente agli occhi il velivolo da pattugliamento marittimo. Più che una priorità questa è una vera emergenza considerando l’attuale quadro geostrategico del Mediterraneo e l’aumento qualitativo della minaccia dei sottomarini. Poca attenzione anche alla loitering munition, rispetto alle quali ci saremmo aspettati un'iniziativa maggiormente strutturata e di respiro più ampio.

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