RIVISTA ITALIANA DIFESA
Sottomarini U-212CD, si comincia 02/10/2023 | Giuliano Da Frè

Dopo una lunga fase di gestazione (e quando Fincantieri ha sin dal gennaio 2022 avviato al costruzione del 212NSF), il 12 settembre è partita nei cantieri ThyssenKrupp Marine Systems di Kiel la costruzione del primo sottomarino Type-212CD.

Un acronimo che sta per Common Design, trattandosi di un battello progettato per le marine tedesca e norvegese, che nel 2021 ne hanno ordinati rispettivamente 2 e 4 esemplari. Quelli destinati alla Norvegia, che inizialmente ne aveva indicato un quinto in opzione, andranno a sostituire entro il 2035 i 6 vecchi ULA, pure di costruzione tedesca in base al progetto U-210. Anche per il lotto tedesco, che andrà ad affiancare i 6 Type-212A classe U-31 costruiti in 2 serie nel 1998-2016, dopo l’invasione russa dell’Ucraina del 2022 e il risorgere di una cortina se non di ferro sicuramente densa di potenziali guai, si è tornato a parlare di una sua espansione: addirittura con possibili ordini per altri 4-6 battelli, sebbene sia più probabile ipotizzare il raddoppio dell’attuale ordine per 2 unità, in consegna nel 2032 e 2034.

Il sottomarino appena cantierizzato a Kiel è invece destinato alla Norvegia, che deve iniziare la dismissione degli ULA diesel-elettrici costruiti nel 1987-1992, con entrata in servizio prevista nel 2029. Il valore del contratto relativo a 6 battelli è di 5,5 miliardi di euro, comprensivi di supporto logistico e simulatore, mentre 250 milioni di euro sono stati investiti da TKMS per potenziare, a partire dal 2019, il polo produttivo di Kiel; non va dimenticato che nel 2022 l’azienda ha rilevato anche i cantieri MV Werften di Wismar, per affrontare un potenziale incremento della costruzione di sottomarini. Oltre ai 6 battelli ordinati nel 2021, e alle possibili ulteriori opzioni tedesche e norvegesi, infatti, i Type-212CD sono in corsa per i programmi subacquei olandese (4 unità) e polacco (2 o 3 battelli), senza contare eventuali altre commesse.

Il Type-212CD si presenta come un notevole miglioramento della serie precedente, già adottata in 4 esemplari anche dalla Marina Italiana: lungo 74 m contro i 56 m dei 212A, più largo e con un dislocamento salito a 2.500 t, risulta più veloce ma anche più silenzioso, e con una maggiore autonomia in immersione, grazie a un più avanzato propulsore AIP e al design migliorato. La sensoristica vede l’adozione del nuovo sistema di combattimento ORCCA, e l’integrazione dei sofisticati missili antinave Naval Strike Missile (NSM) Block-1A, impiegabili anche contro bersagli terrestri, e oltre all’IDAS da difesa aerea.

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