Un vecchio proverbio dice che la necessità aguzza l’ingegno. L’esperienza maturata sui 2 fronti durante la Guerra in Ucraina sta infatti portando ad una profonda quanto urgente rivalutazione delle soluzioni difensive per i veicoli corazzati, in particolar modo nei confronti delle varie munizioni “top attack” (missili JAVELIN, TOW-2B, NLAW, submunizioni SMArt-155, BLU-108, DPICM, mine tedesche ADW, ecc.), delle munizioni loitering, e dei piccoli droni d’origine commerciale.
La minaccia ha differenti caratteristiche: le munizioni “top attack” colpiscono un’area abitualmente meno protetta dei carri, e provengono da direzioni che spesso non sono neppure coperte dai sensori dei sistemi di autoprotezione attiva APS (TROPHY, IRON FIST, ARENA-M), che peraltro sono ancora relativamente poco frequenti. Discorso abbastanza simile anche per le munizioni loitering e per i piccoli droni-bombardieri di origine commerciale, che possono però seguire traiettorie diverse. I piccoli droni kamikaze, specialmente quelli che operano in modalità FPV (First Person View), possono essere invece guidati dall’operatore in modo estremamente preciso durante la fase terminale, tanto che si sono visti video in cui il drone è riuscito ad infilarsi all’interno di un portello aperto, esplodendo all’interno del veicolo. Sin dai primi momenti della guerra in Ucraina i mezzi corazzati russi sono apparsi vulnerabili rispetto agli attacchi condotti con i missili JAVELIN e con droni commerciali modificati, a cui si sono recentemente aggiunte le submunizioni DPICM delle granate da 155 mm.
La prima protezione improvvisata che si è vista su molti carri russi, già all’inizio dell’invasione, era costituita da “tettoie” artigianali in ferro, soprannominate “visiere”. Questa soluzione non è sempre stata efficace, ma si tratta comunque dell’unica soluzione realizzabile in breve tempo e con poca spesa per cercare di proteggere i carri dalle nuove minacce. Infatti nel tempo è stata riproposta con moduli di varie forme, predisposti dalle officine della Difesa, in modo che fosse più agevole montarli e smontarli, e offrissero comunque una migliore protezione. In alcuni casi queste tettoie sono anche state dotate di mattonelle reattive ERA.
L'articolo completo sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 29/23, in uscita oggi.
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