RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, gli attacchi russi a Odessa e ai porti del Danubio 26/09/2023 | Igor Markic

Nella notte fra domenica e lunedì, l’Oblast di Odessa è stato attaccato da un’ondata di almeno 22 droni kamikaze SHAHED 136/131, 12 missili da crociera KALIBR e 2 missili antinave P-800 ONIKS, questi ultimi rediretti contro obiettivi terrestri.

I droni risulterebbero essere tutti stati intercettati (anche se un video mostra almeno uno strike), e lo stesso può dirsi per quasi l’intera salva di KALIBR (di cui uno abbattuto mentre sorvolava il villaggio di Horohivska, nell’Oblast di Mykolaiiv), dei quali soltanto uno sembra sia riuscito a superare le difese per schiantarsi sul quartiere Peresypskyy di Odessa, incendiando un magazzino e ferendo un civile.

Almeno un missile ONIKS ha invece colpito le infrastrutture portuali di Odessa, danneggiando 2 banchine, diversi silos per l’immagazzinamento del grano e vari terminali situati all’interno dell'area del porto commerciale. Le vittime ammontano a 3 civili.

Un altro missile ONIKS ha colpito un edificio alberghiero inutilizzato situato all’interno del terminal passeggeri marittimo, causando un enorme incendio e la successiva distruzione di gran parte dell’hotel (in foto). I Russi hanno giustificato l’attacco a questo obiettivo rivendicandone la legittimità in quanto utilizzato come “ospitante mercenari stranieri” e militari ucraini in generale. In realtà, la struttura risulta in completa inattività sin dal 2011, e fotografie degli squarci aperte sulla struttura non mostrano materiale di possibile uso bellico ospitato al suo interno, mentre foto di fonte russa mostrerebbero l’albergo una settimana prima dell’attacco con diverse finestre aperte, come a indicare la presenza di personale all’interno. Difficile, però, che un edificio così alto ed esposto, in un’area soggetta a continui attacchi russi, potesse ospitare veramente dei militari.

In ogni caso, effetti di concussione di tali esplosioni, combinati con la caduta di frammenti degli ordigni intercettati (e di quelli intercettori), hanno determinato ulteriori danni a diversi edifici residenziali della città nonché a varie infrastrutture pubbliche localizzate nel quartiere Prymorskyy. Residui di intercettazioni hanno parimenti danneggiato abitazioni e veicoli privati nel villaggio di Nerubayske, e causato incendi nei campi nei pressi dei villaggi di Vyzyrka, Lativka, Avhustivka e Naberezhn. In nessun caso si sono registrate vittime.

Un attacco analogo compiuto contro Odessa il 14 agosto, ad opera di almeno 15 droni kamikaze e 8 missili KALIBR., si era registrato il danneggiamento di 113 edifici a causa della caduta di frammenti da intercettazione e degli effetti concussivi delle esplosioni: tra questi, 7 edifici a scopo educativo e 5 strutture mediche. Dopo di allora, i Russi hanno concentrato i propri attacchi sulle infrastrutture portuali del Danubio, prevalentemente tramite droni, che solo occasionalmente sono stati intercettati nei pressi o sopra Odessa, sebbene non fossero espressamente diretti contro la città. E un qualcosa di simile è probabilmente accaduto pure nelle primissime ore di questa mattina, quanto almeno 38 droni kamikaze, lanciati sia da territorio russo (Prymorsko-Akhtarsk, nell’Oblast di Krasnodar) sia dalla Crimea (Capo Chauda), hanno cercato di colpire il porto di Izmail. Almeno 10 droni sarebbero stati intercettati sull’Oblast di Odessa, 6 sull’Oblast di Mykolaiiv, 3 sull’Oblast di Kherson, e 3 sull’Oblast di Kirovohrad. I restanti hanno raggiunto, per la maggior parte, le infrastrutture portuali di Izmail, colpendo un magazzino e incendiando circa 30 camion e 6 furgoni, ferendo 2 autisti. Una piccola parte ha però raggiunto Orlivka, tra Reni e Izmail, con, sembrerebbe, almeno 2 strike (una ventina di camion distrutti), che avrebbero poi causato la chiusura provvisoria del piccolo terminal traghetti che collega l’Ucraina (Orlivka) con la Romania (Isaccea) attraverso il Danubio.

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