La AXON, azienda che costruisce TASER, ha lanciato T-10, la nuova versione della famosa pistola ad impulsi elettrici. Il T-10, come suggerisce il nome, può lanciare fino a 10 dardi, mentre l’attuale X-2 dispone di 2 cartucce, per un totale di 4 dardi.
Tra i 2 modelli vi sono molte differenze. La portata è stata estesa fino a 15 m, rispetto agli 8 m del X-2. Il sistema gestisce automaticamente le scariche, in modo da ottimizzare il risultato, partendo dai dardi con la miglior connessione. In questo modo anche nel caso di colpi parzialmente a segno (un solo dardo sul bersaglio), o mal connessi (perché hanno colpito il passante della cintura, oppure un indumento particolarmente spesso, ecc.), è possibile reiterare lo sparo e il sistema sceglie quali dardi alimentare, e in che modo. La forma d’onda, il voltaggio e l’intensità delle scariche sono stati ulteriormente ottimizzati, in modo da ottenere migliori risultati in termini di paralisi muscolare, pur risultando ancor più sicuri rispetto al pericolo di interferenza con le attività cardiache. I dardi vengo lanciati da piccole cariche pirotecniche, mentre nei modelli ancora precedenti (T-7, X-2, X-3, X-26P, X-26, M-26, Air-TASER) si ricorreva a cartucce con una micro bombola di gas compresso, decisamente più ingombranti e costose. Il T-10 dispone di un puntatore laser a luce verde, visibile anche di giorno.
Una funzione che è invece stata cancellata è la possibilità di far scoccare un arco voltaico sia a scopo deterrente (arching) sia a diretto contatto con il soggetto (drive-by stun).
Per quanto riguarda l’Italia, finora sono stati consegnati circa 6.000 dispositivi a Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza. La maggior frequenza di impiego spetta appunto ai Nuclei radiomobili dei Carabinieri. In circa l’85% dei casi non è stato neppure necessario arrivare a sparare i dardi, perché la sola estrazione causa un effetto deterrente. Questo dato è in linea con quanto avviene anche nel resto del mondo. In Italia ci sono stati poco più di 200 impieghi effettivi (con lancio dei dardi), senza incidenti. Il 13 agosto, nei pressi di Chieti, si era verificato un incidente che ha ricevuto un discreto riscontro (negativo) da parte dei media. Un giovane in stato di violenta agitazione, da poco dimesso dal reparto di psichiatria dove era ricoverato, è morto poco dopo l’intervento di una pattuglia di Carabinieri equipaggiata con il Taser. L’autopsia infatti ha chiarito che la morte non era attribuibile al Taser, ma ad un arresto cardiaco “naturale” o agli effetti del sedativo somministrato dai sanitari. Tra l’altro, come desunto anche dalla scheda di memoria dell’arma, nell’episodio citato il Taser non ha neppure emesso alcuna scarica, dato che uno dei dardi aveva colpito l’asciugamano del giovane, e non era quindi stato possibile chiudere il circuito.
Del resto una pistola ad impulsi elettrici progettata per ottenere effetti non letali, è comunque ovviamente meno pericolosa di un’arma da fuoco progettata per ottenere effetti letali e, se usata correttamente, anche di soluzioni come un manganello, o la lotta corpo-a-corpo.
Per quanto riguarda l’assegnazione del TASER alla Polizia Locale (i “vigili urbani”), la legge è stata modificata in modo da consentirne l’impiego anche dalla Polizia Locale dei Comuni con almeno 20.000 abitanti. Attualmente 2 città hanno ormai completato positivamente la sperimentazione (Venezia e Udine) ed un’altra decina di città l’hanno ancora in corso (almeno 2 esemplari in servizio costantemente per 6 mesi). Quindi è presumibile che il TASER inizierà presto ad essere disponibile in numeri significativi anche per la Polizia Locale. In Italia il modello a disposizione di tutti (forze di polizia nazionali e locali) è sempre comunque lo X-2, visto che le sperimentazioni e qualifiche hanno riguardato questo modello e sono state piuttosto lunghe. Va citato, ad esempio, che in Italia qualcuno invece che valutare le prestazioni del modello X-2 standard in servizio in decine di Paesi, ha invece scelto di prevedere un requisito ad-hoc, riducendo la velocità di espulsione dei dardi. AXON ha ovviamente deciso di rispettare il requisito, anche se, presumibilmente, le cartucce fabbricate unicamente per l’Italia avranno costi maggiori e potenziali complicazioni logistiche, senza apportare alcun beneficio prestazionale o maggior sicurezza.
Per tornare al T-10, il nuovo modello sta avendo eccellenti riscontri, superiori alle aspettative, e numerose città statunitensi sono ormai in lista per ricevere la nuova arma. La cosa non può, naturalmente, essere istantanea, necessitando di un piano di phase-out dell’esistente e dell’addestramento degli operatori, oltre che per la produzione dei quantitativi richiesti dal mercato.
Diverso invece il caso di 2 altri prodotti che erano stati annunciati da AXON. Un drone (quadricottero) equipaggiato con un Taser, e un sistema remotizzato con telecamera, in modo da poter funzionare autonomamente o su controllo di un operatore. In entrambi i casi si è deciso di abortire i progetti perché, oltre ad eventuali rischi etici e operativi legati alla possibilità di operazioni autonome, dopo aver colpito il soggetto, sottoponendolo ad una scarica di 5 secondi, resterebbe comunque il problema di come intervenire, visto che al termine della scarica cessa completamente l’azione paralizzante.
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