RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, la “battaglia del Mar Nero” 19/09/2023 | TOMMASO MASSA

Dopo l’attacco ucraino a Sebastopoli (13 settembre) le forze di Kiev hanno intensificato le operazioni militari nel Mar Nero e in Crimea.

Tra il 14 e il 15 settembre gli Ucraini hanno attaccato con alcuni USV diverse unità navali russe: 2 pattugliatori Project 22160, il VASILY BYKOV e il SERGEY KOTOV, quest’ultimo colpito e lievemente danneggiato; la corvetta classe BORA (Project 1239) SAMUM, che sembrerebbe sia stata rimorchiata in porto, forse per via dei danni subiti (nella foto si può notare la poppa leggermente bassa, anche se non siamo riusciti a verificare la data dell'imagine); e, infine, il 15 settembre, la corvetta ASKOLD classe KARAKURT (Project 22800), che non parrebbe aver subito danni. Per quanto riguarda invece la Crimea, da segnalare un raid contro un complesso da difesa aerea S-400 a Yevpatoria (Crimea) il 14 settembre: dalle immagini satellitari è possibile confermare la distruzione di almeno un TEL (Transporter Erector Launcher) e, secondo fonti ucraine, sarebbe stato danneggiato anche il radar. Strike ucraini si sono registrati il 17 settembre anche a Tokmak (con HIMARS) e Sebastopoli (UAV), mentre nella giornata di oggi (19 settembre) sono stati colpiti obiettivi non specificati a Melitopol (dovrebbe trattarsi di una struttura militare).

Anche da lato russo si sono registrati diversi attacchi con droni e missili nei giorni scorsi. Tra l’11 e il 15 settembre le forze di Mosca hanno lanciato 95 SHAHED-136 contro obiettivi nel centro e sud del Paese, 78 dei quali sarebbero stati intercettati dalle difese aeree ucraine. Negli ultimi 3 giorni ulteriori raid contro Odessa e Mykolaiv: il 17 settembre è stato colpito un deposito di granaglie a Odessa, in un attacco misto con 10 missili da crociera Kh-101/555 e 6 SHAHED-136 (6 missili e tutti i droni sono stati abbattuti secondo l’Aeronautica Ucraina); il 18 settembre i Russi hanno impiegato 24 SHAHED-136 (18 abbattuti) e 17 missili Kh-101/555 (tutti intercettati); infine, il 19 settembre le forze russe hanno attaccato con 30 UAV (27 abbattuti) e un missile balistico ISKANDER-M, colpendo anche Leopoli, dove è stato distrutto un deposito di materiale non specificato.

Veniamo ora alla situazione sul terreno.

Nel settore di Robotyne non si sono registrati cambiamenti significativi. Le forze di Kiev sembrano aver rallentato l’avanzata verso sud (direzione Novoprokopivka), attestandosi lungo la T0408 all’incirca a metà tra Robotyne e Novoprokopivka, mentre hanno intensificato lo sforzo verso ovest (direzione Kopani) e verso est (direzione Verbove). Interessanti sviluppi invece nel settore a sud di Bakhmut. Qui gli Ucraini hanno ripreso il controllo dei villaggi di Andriivka (15 settembre) e Klishchiivka (17 settembre), ormai ridotti a un cumulo di macerie e pertanto difficilmente occupabili/difendibili. In questo settore ci aspettiamo che la spinta ucraina si concentri ora nell’area di Kurdyumivka (alcuni chilometri più a sud), città situata in posizione leggermente rialzata dalla quale battere con l’artiglieria la zona circostante.

Infine, alcune novità per quanto riguarda il supporto occidentale. I primi 20 MBT LEOPARD 1, in configurazione A5, sono giunti in Ucraina: dovrebbe trattarsi di carri ex-danesi. Sul fronte dei veicoli per lo sminamento si segnala invece la prossima fornitura di 2 K-600 RHINO da parte della Corea del Sud, mentre procedono le consegne dei WISENT 1 a Kiev, con i primi 8 veicoli già in Ucraina (su 42 totali, che saranno consegnati tutti entro la seconda metà del 2025).

Tuti i dettagli su Risk&Strategy WEEKLY 28/23 in uscita venerdì 22 settembre.

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