È stata un’anteprima del grande spettacolo di sabato 16 e domenica 17, l’atterraggio, avvenuto questa mattina all’aeroporto di Caselle presso Leonardo, della pattuglia acrobatica nazionale Frecce Tricolori. In attesa degli appuntamenti previsti per celebrare il centenario dell’aeronautica all’Aero Club Torino, ad accogliere i piloti e gli aerei che coloreranno il cielo presso la Leonardo c’erano l’Assessora al lavoro della Città di Torino, Gianna Pentenero, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Stefano Allasia e il Sindaco di Collegno Francesco Casciano. A fare gli onori di casa per Leonardo, Dario Marfè, a capo della direzione commerciale, del supporto ai clienti e del business legato ai prodotti proprietari. Ecco alcune curiosità sul velivolo delle Frecce tricolori realizzato da Leonardo. La storia dell’Aermacchi MB-339, aereo da addestramento a getto per la formazione di piloti militari, è quella di icona e bandiera nazionale in servizio con la PAN, Pattuglia Acrobatica Nazionale. Per Leonardo l’aereo rappresenta un asse fondamentale della sua storia industriale grazie la quale è stato possibile consolidare una posizione importante nel settore dell’addestramento dei piloti militari. Come si legge sul sito web di Leonardo nell’ambito di un approfondimento sulla storia del velivolo MB-339, “il velivolo è e rimane una pietra miliare nell’addestramento di qualsiasi pilota militare. Decantare le sue eccelse qualità di volo, la sua capacità di perdonare gli errori ai giovani aviatori, la piacevolezza con la quale ti fa avvicinare a quella che mi piace definire l’arte del pilotaggio, è assolutamente naturale;” spiega Stefano Centioni, Pilota Istruttore in Leonardo su velivoli da addestramento e con una lunga esperienza in Aeronautica Militare: 3.800 ore di volo fra gli altri su AMX, quasi 7 anni di permanenza presso la Pattuglia Acrobatica Nazionale (1.800 ore su MB-339) e oltre 6 anni al 61° Stormo di Galatina (ben 1.100 ore su T-346A). “Il “Macchino” così affettuosamente chiamato da tutti i piloti che hanno avuto la fortuna e il privilegio di volarci rappresenta - prosegue Centioni - nelle linee finemente aggraziate disegnate dall’Ing. Bazzocchi e nella qualità della costruzione dei velivoli dell’allora Aermacchi, un insieme di semplicità ed efficienza messa al servizio degli allievi piloti”. L’Italia è sempre stata leader nella formazione dei piloti militari e l’utilizzo di aeromobili dalle caratteristiche di volo pregevoli come quelle dell’MB-339 prima e del nuovo M-346 oggi permette, seguendo un filo conduttore indissolubile, di erogare un addestramento di qualità ai massimi livelli, che oggi non ha eguali nel mondo dando lustro alla nostra Nazione e una spinta innovativa al Sistema Paese.