RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Royal Navy effettua le prime prove con droni logistici da portaerei 14/09/2023 | Andrea Mottola

Prosegue il percorso della Royal Navy verso l’entrata nell’ancora ristretto club di Marine Militari in grado di far operare velivoli a pilotaggio remoto dalle proprie portaerei o unità tuttoponte. Lo scorso 4 settembre, infatti, un drone da trasporto logistico e rifornimenti HCMC ULTRA prodotto dalla WAS (W Autonomous Systems) e decollato dalla penisola di Lizard, ha effettuato un appontaggio semiautonomo – vale a dire, senza input meccanici da parte dell’operatore che ha gestito parte del volo (avvicinamento, atterraggio e decollo) tramite l’inserimento di parametri relativi all’altitudine e alla rotta - sulla PRINCE OF WALES in navigazione al largo della Cornovaglia. Dopo la consegna del cargo, il velivolo è decollato nuovamente verso la propria base di partenza situata a Predannack, pista ausiliaria della base aeronavale di Culdrose. Pur trattandosi di un primo test, si tratta di un passo fondamentale verso lo sviluppo di una capacità trasporto (materiali, rifornimenti, pezzi di ricambio) tra la terraferma e i CSG della Royal Navy, nonché tra diverse unità della stessa, senza la necessità di impiegare gli elicotteri MERLIN e WILDCAT, con tutto ciò che ne consegue in termini di riduzione dei costi, dei rischi per gli equipaggi, nonché di benefici derivanti dal mantenimento della flotta ad ala rotante per compiti antisom/antinave e C/SAR. Il test effettuato non rappresenta il primo esempio in cui le portaerei classe QUEEN ELIZABETH hanno operato con UAS. Precedentemente la stessa PoW era stata impegnata in prove d’impiego dal proprio ponte di piccoli quadricotteri e di droni bersaglio recuperabili lanciati da catapulta BANSHEE/VAMPIRE. Al contrario di questi, però, il test con l’HCMC ULTRA ha implicato una maggior difficoltà, tenuto conto delle dimensioni della piattaforma – 10 m di apertura alare – e della sua maggior complessità strutturale - velivolo bimotore e coda bitrave – elementi che gli consentono di trasportare 100 kg di payload a circa 1.000 km di distanza, a fronte di una corsa di decollo di appena 150 m (poco più della metà del ponte di volo di una portaerei classe QE.

In seguito a tale test, la PoW ha proseguito la sua rotta verso l’Atlantico settentrionale e il largo della costa orientale statunitense dove, nei prossimi 3 mesi, condurrà ulteriori prove con cacciabombardieri F-35B, convertiplani MV-22B OSPREY e UAV MOJAVE. Ciò avverrà con circa un anno di ritardo rispetto ai programmi iniziali, a causa dei problemi al sistema propulsivo che hanno obbligato il ritorno dell’unità in bacino fino allo scorso luglio.


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