RIVISTA ITALIANA DIFESA
I sistemi C-UAV di CPM Elettronica 07/09/2023 | Massimo Annati

La CPM Elettronica di Roma, azienda relativamente poco nota a molti, sta ottenendo crescenti successi con i propri sistemi anti-drone (C-UAV).

In realtà l’esperienza tecnologica dell’azienda è nata con i jammer in grado di bloccare l’esplosione di ordigni improvvisati telecomandati (RC-IED). Appartengono a questa famiglia sia i modelli portatili (CPM-SEC-Vip-PELI da 18 W grande come una valigetta, e CPM-HPRC-6B da 180W grande come un trolley da cabina), sia i sistemi fissi (con gli stessi apparati dei portatili, ma in diversa configurazione, alimentazione e controllo), oltre a una serie di Convoy Jammers di diversa potenza e ampiezza di banda, destinati a proteggere il passaggio di veicoli militari e civili (VIP) da una delle più severe minacce incontrate nelle zone di crisi di questi ultimi anni.

Ma è l’adattamento della tecnologia dei jammer alla nuova minaccia dei droni che ha consentito di riscuotere numerosi recenti successi. Il primo modello è stato il DJI-120-4B (una struttura simile ad un fucile, con uno zaino che contiene batterie e sistema di controllo, per complessivi 17 kg, con 4 moduli jammer, da 30 W ciascuno, che coprono le frequenze da 20 a 6.000 Hz, portata massima 700 m), adottato dall’Esercito Italiano, dai servizi di sicurezza turchi, e da altri utenti. È poi seguito il WILSON, più leggero, a forma di pistola (3 bande, per un massimo di 3 W, per coprire le frequenze L1-GPS e i collegamenti a 2,4-2,5 GHz e 5,8 GHz, con una portata massima di 500 m).

La più recente soluzione portatile, adottata dal Centro di Eccellenza dell’Esercito Italiano di Sabaudia contro i Micro- e Mini-Droni (Comando Artiglieria Controaerei), è il WATSON (in foto). Si tratta di un “fucile” in grado di emettere fino a 120 W su 15 bande di frequenza, con modalità frequency-hopper. Queste bande riguardano i sistemi di navigazione satellitare, i collegamenti drone-pilota, i Wi-Fi e i telefoni cellulari e satellitari, con potenze fino a 30 W per banda, e una portata massima di 750-1.000 m. Da notare che, nonostante il sensibile aumento delle prestazioni, rispetto al DJI-120-4B, il peso si è dimezzato (9 kg). WATSON dispone di diversi tipi di antenne frontali da installare per ottimizzare la reazione contro alcune minacce (frequenze).

Altri modelli di jammer, a controllo remoto, sono costituiti dal CUPPOL-ONE e dal OWL (civetta). Il primo è una versione remotizzata derivata dal DJI-120-4B, alloggiata in una cupola, che riceve la designazione da sensori esterni. Il secondo, invece, affianca a diversi tipi di jammer dei sensori ottici e infrarossi. Le soluzioni anti-drone sono completate dal sistema integrato GUARD-ONE, anch’esso in dotazione all’Esercito Italiano, che comprende diversi tipi di sensori, un sistema di analisi e supporto alla decisione, un sistema C3 e diversi tipi di contromisure a radiofrequenza.

Seguiteci anche sul nostro canale Telegram.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE