RIVISTA ITALIANA DIFESA
Consegnati i primi 2 addestratori Yak-130 all’Iran 07/09/2023 | Andrea Mottola

L’Iran ha ricevuto i primi 2 addestratori avanzati subsonici russi Yak-130 MITTEN.

La consegna, effettuata con aerei parzialmente disassemblati trasportati da un A-124 atterrato presso la base di Isfahan nella terza settimana di agosto, dovrebbe rientrare in un teorico ordine di 24 aerei risalente al 2020 che, tuttavia, nei 3 anni successivi non è mai stato ufficializzato. Tenuto conto delle difficili trattative tra Mosca e Teheran per l’acquisizione di caccia FLANKER russi – nel 2016 la richiesta iraniana per i Su-30SM, inizialmente accolta e poi annullata per motivi finanziari e diplomatici, e più recentemente la questione dei 24 Su-35SE destinati all’Egitto e successivamente opzionati dall’Iran, la cui consegna risulta attualmente congelata - è possibile che il numero iniziale degli Yak-130 sia stato modificato al ribasso.

Ciononostante, risulta abbastanza scontato che l’avvio delle consegne di questi aerei sia prodromico ad un arrivo dei nuovi FLANKER nella Repubblica Islamica, ancorché con tempi certamente dilatati. Peraltro, al momento non risulta ancora formalmente completato l’iter formativo del primo gruppo di 6 piloti istruttori iraniani e del gruppo di tecnici sui MITTEN, partito nel 2022. L’acquisizione degli Yak-130 – primo aereo da combattimento ad essere acquistato dall’Iran dalla fine degli anni '90 – si colloca certamente nell’ottica Su-35, tenuto conto del fatto che l’Iran dispone già di una flotta di addestratori “indigeni” - quali il KOWSAR (praticamente un F-5F TIGER II con avionica iraniana) e lo YASIN recentemente svelato ma non ancora operativo – che possono coprire il sillabo addestrativo avanzato/finale per la formazione dei piloti degli attuali e vecchi caccia iraniani (F-4, F-14, Mig-29 e Su-24/25). Al contrario, tali aerei richiederebbero pesanti e difficilmente realizzabili modifiche strutturali per simulare adeguatamente le capacità e le prestazioni dei FLANKER, laddove il MITTEN risulta già ottimizzato per tale ruolo, oltre ad essere dotato di avionica digitale, sistema fly-by-wire a 4 canali, funzionalità di simulazione integrate, sistema di puntamento montato sul casco e di sistema di navigazione satellitare GPS/GLONASS -  elementi in gran parte mancanti sui suddetti addestratori e sugli stessi caccia di prima linea - che lo rendono il più avanzato aereo da combattimento attualmente annoverato nella flotta iraniana. Ciò senza dimenticare che, a differenza dei trainer locali, si tratta di un velivolo impiegabile come cacciabombardiere leggero (9 punti d’attacco per 3 t di carico bellico, inclusi pod cannone, missili aria-aria/sup, lanciarazzi e munizioni di caduta guidate o meno), ruolo che ricopre con 6 degli altri 7 operatori del velivolo (l’eccezione è la Russia), con buoni risultati (si veda il caso birmano).

Posto che non sono stati comunicati dati sui costi, così come quelli relativi a tempistiche, reparti d’assegnazione e basi operative, è verosimile ritenere che sia i costi d’acquisizione degli Yak-130, sia quelli della probabile fornitura dei Su-35, nonché dei relativi pacchetti di addestramento e supporto, siano almeno parzialmente coperti – in una sorta di scambio “alla pari” - dalla corrispondente fornitura di UAV spendibili SHAHED-131/136 che l’Iran ha fornito (e continuerà a fornire nei prossimi mesi) in centinaia di esemplari alla Russia per la campagna ucraina.

Seguiteci anche sul nostro canale Telegram.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE