
Nel corso dell’ultima settimana si sono registrati diversi attacchi in profondità da entrambe le parti, e sono continuate le battaglie posizionali nei settori di Orikhiv-Mala Tokmachka, Velyka Novosilka, Bakhmut, e Kreminna-Svatove-Kupyansk.
Ma la notizia più “calda” è di stamattina: nella notte un USV ucraino ha colpito la nave da sbarco OLENEGORSK GORNJAK(BDK-91), classe ROPUCHA, fuori dal porto di Novorossiysk (Russia). Stamattina sono emerse le prime immagini: un video ritrae la nave, molto inclinata sul lato sinistro, mentre viene rimorchiata verso il porto (in foto); un secondo video mostra invece l’attacco visto in prima persona dall’USV ucraino, che colpisce l’unità navale sul lato sinistro all’altezza della sovrastruttura (più o meno a centro nave). L’attacco è stato condotto in concomitanza con un altro raid di UAV contro la Crimea: 18 UAV MUGHIN-5 sono stati lanciati dall’Oblast di Kherson contro diversi obiettivi in Crimea. La maggior parte degli UAV è stata abbattuta dalla contraerea russa (PANTSIR S-1, S-400 e cannoni binati ZU-23-2) o “sedotta” dai sistemi di guerra elettronica. Tuttavia, almeno un drone ha colpito un deposito di carburante nei pressi di Feodosia (Crimea). Per quanto riguarda invece l’attacco alla GORNJAK, al momento non è possibile stabilire l’entità dei danni, ma è chiaro che la nave non sarà operativa almeno per un po’. L’USV utilizzato dovrebbe avere un autonomia massima di circa 400 km e un payload esplosivo di 350 kg. L’USV potrebbe essere stato “lanciato” direttamente dalle coste controllate dagli Ucraini (Oblast di Odessa o Mykolaiv), ma, data l’elevata distanza (si tratterebbe di un tragitto di minimo 650/700 km), riteniamo più probabile che l’USV sia stato messo in acqua da una nave mercantile in una zona più vicina all’obiettivo, cosa peraltro non difficile dato il traffico marittimo in quest’area del Mar Nero. In entrambi i casi, gli USV impiegati in questi attacchi dovrebbero presumibilmente essere guidati sull’obiettivo direttamente dall’operatore, tramite un sistema di guida satellitare che utilizza il sistema STARLINK di Space X, basato su una costellazione di migliaia di satelliti in orbita bassa (LOE, Low Earth Orbit) che, grazie alla loro ridondanza, alla bassa latenza e all’ampia banda, consentirebbero di guidare gli USV senza perdere il segnale.
A tal proposito, secondo fonti stampa statunitensi, il Dipartimento della Difesa avrebbe acquistato a giugno di quest’anno circa 500 terminali STARLINK per condurre operazioni di questo tipo. Infatti, i più di 42.000 terminali STARLINK forniti all’Ucraina dall’inizio della Guerra, sono limitati all’utilizzo all’interno del territorio controllato dagli Ucraini e non possono essere utilizzati nei territori occupati dai Russi o per operazioni speciali dietro le linee nemiche (tale limitazione geografica è conosciuta come Geofencing). Da qui la necessità di disporre di alcuni terminali utilizzabili per operazioni come quella condotta nei pressi di Novorossiysk. Peraltro, il 1° Agosto le forze di Kiev avevano attaccato sempre con alcuni USV (probabilmente 2) 2 unità navali russe a largo di Sebastopoli, le quali sarebbero però riuscite a distruggere i droni in avvicinamento.
Altri attacchi ucraini da segnalare, quelli condotti contro Mosca con gli UAV BEAVER di produzione nazionale (i “droni martello” dei precedenti attacchi sulla capitale): il 30 luglio e il 1° agosto contro edifici situati nel Moscow International Buisness Center (zona conosciuta anche come Moscow-City), in particolare contro la IQ Quarter Tower. Infine, il 2 agosto, gli Ucraini hanno colpito la base aerea di Gvardeyskoye a nord di Simferopol (Crimea), probabilmente con un missile STORM SHADOW. Continuano inoltre i bombardamenti contro depositi di armi e munizioni nell’Oblast di Zaporizhzhia, in particolare a Tokmak e Berdyansk.
Anche le forze di Mosca hanno condotto una serie di raid: il 28 luglio hanno colpito un edifico dell’SBU a Dnipro, il 31 luglio è stato invece attaccato l’aeroporto di Kharkiv, dal quale secondo i Russi sarebbero partiti gli UAV che hanno attaccato Mosca il giorno precedente. Infine, nella notte tra l’1 e il 2 agosto, i Russi sono tornati a colpire il porto di Izmail sul Danubio con UAV SHAHED-136: danni ingenti al terminal cerealicolo, dove sono stati distrutti i depositi di grano, a un deposito di carburante nei pressi dell’area portuale, e a un edificio amministrativo. Sempre il 2 agosto è stata attaccata anche la capitale Kiev, pure essa con UAV SHAHED, alcuni dei quali avrebbero colpito un obiettivo non specificato.
Veniamo ora alla situazione sul terreno. Il weekend e l’inizio della settimana hanno visto un rallentamento delle operazioni dovuto alle condizioni meteo non ottimali, ma negli ultimi giorni sono ripresi gli attacchi ucraini nel sud, settori di Orikhiv-Mala Tokmachka e Velyka Novosilka, e a Bakhmut, e quelli russi nel settore Kreminna-Svatove-Kupyansk.
Partiamo proprio dal settore nord (Kreminna-Svatove-Kupyansk), dove i Russi stanno spingendo nella foresta di Serebryansky in direzione sud e sudovest, e hanno conquistato alcune linee di trincee ucraine in queste 2 direzioni. Più a sud, il fronte a ovest di Svatove sembra essersi per il momento stabilizzato e non si registrano cambiamenti significativi. A nord di Kupyansk le forze di Mosca stanno consolidando le proprie posizione nell’area forestale intorno a Lyman Pershyi, sia in direzione ovest verso l’Oskil sia in direzione sud verso Kupyansk.
Per quanto riguarda invece il fronte sud, le forze di Kiev hanno ripreso ad effettuare manovre meccanizzate verso Robotyne e Verbove (settore di Orikhiv-Mala Tokmachka), in particolare, il 27 luglio, una colonna meccanizzata ucraina è stata distrutta a est di Robotyne, mentre tentava di aggirare il villaggio, e altri tentativi di avanzata verso est in direzione di Verbove sono stati respinti. In generale si segnala un aumento delle attività ucraine in questo settore, con le prime riserve buttate nella mischia, e un intensificarsi dell’uso dell’artiglieria da entrambe le parti. Iniziative minori ucraine da segnalare anche più a ovest nell’area di P'yatykhatky.
Nel settore di Velyka Novosilka, la 35a Brigata di Marina ucraina ha liberato il villaggio di Staromaiorske, ma, data la completa distruzione di praticamente tutti gli edifici e le costruzioni, risulta quasi impossibile mantenere una presenza stabile al suo interno. Nel frattempo le forze di Kiev stanno già attaccando la vicina Urozhaine (situata sull’altra sponda del fiume Mokri Yali), e stanno bombardando con artiglieria e droni FPV l’area del fiume compresa tra Staromaiorske e Staromlynivka (distanti tra loro circa 6 km).
Chiudiamo con il settore di Bakhmut; i Russi hanno lasciato il centro di Klishchivka e sono ripiegati nei pressi della linea ferroviaria che scorre a est e nord del villaggio, ma la cittadina rimane in zona grigia ed è costantemente battuta dall’artiglieria, stesso discorso per Andriivka. Più a sud, le forze di Kiev hanno raggiunto la periferia ovest di Kurdyumivka.
Seguiteci anche sul nostro canale Telegram.