RIVISTA ITALIANA DIFESA
Cresce (di poco) l’export militare italiano 04/08/2023 | Pietro Batacchi

Nel 2022 le esportazioni militari italiane hanno raggiunto i 5,2 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 4,6 miliardi del 2021.

Lo si apprende dall’annuale relazione sull’export militare presentata lo scorso maggio dal Governo al Parlamento. Il 61,5% delle autorizzazioni ha riguardato trasferimenti verso Paesi NATO/UE e il restante 38,5% verso Paesi extra-NATO/UE.

Al primo posto come destinatario del nostro export militare nel 2022 c’è la Turchia con poco meno di 600 milioni di euro: 500 milioni di ricambi e servizi per gli elicotteri T-129 ATAK (in foto), e 82 milioni in kit (essenzialmente trasmissioni, più qualche componente avionico) per 3 nuove macchine. Al secondo posto troviamo gli USA (532,8 milioni di euro, programma ACV), al terzo posto la Germania (407 milioni, cannoni navali) e al quarto posto il Qatar (255,7 milioni di euro, sistemi navali e radar). Si “rivedono” anche India (104 milioni, siluri) ed EAU (121 milioni, sistemi di combattimento per unità di superficie), mentre si riconfermano tra i nostri principali clienti Arabia Saudita (123 milioni, sistemi di combattimento per unità navali), Pakistan (113 milioni, programma FALCO e apparecchiature elettroniche) e Kuwait (105 milioni, EFA/ASPIDE).

Per quanto riguarda le aziende, a guidare la classifica c’è Leonardo, con 1,8 miliardi di autorizzazioni all’export, seguita da IDV, 539 milioni di euro, MBDA Italia, 304 milioni, e ELTGroup, 167 milioni. Da notare i 136 milioni di euro di MES (munizionamento).

Nel complesso il volume di export militare italiano resta al di sotto delle potenzialità del settore – considerando i numeri di Paesi concorrenti, dalla Francia, ad Israele, passando per Turchia e Corea del Sud – ed è dunque quanto mai urgente potenziare quegli strumenti che possono favorirlo in un’ottica di sistema Paese: il G2G, la revisione della Legge 185 (con il Disegno di Legge già approvato dal Governo) e non solo.

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