
Per la prima volta un missile intercettore del sistema Lockheed Martin PATRIOT PAC-3 MSE ha effettuato un test d’integrazione con il sistema di difesa missilistico AEGIS.
Nello specifico, durante il suddetto test, il missile ha comunicato con successo con il radar SPY-1 dell’AEGIS, interazione resa possibile grazie alla modifica del data link in radiofrequenza a doppia banda (C e X) attualmente presente sul missile, con un’antenna di ricezione per l’uplink a banda tripla in grado di comunicare secondo le frequenze utilizzate dallo SPY-1, che opera in banda S. Non sono stati resi noti i dettagli sul luogo del test e sulla batteria terrestre e l’unità navale coinvolta, ma tale prova, finanziata interamente da Lockheed Martin, aveva l’obiettivo di convalidare l’avvenuta modifica e l’integrazione di tale nuova capacità per l’intercettore del sistema PATRIOT, già parzialmente avvenuta con i test effettuati tra settembre e novembre 2022 con il segmento terrestre - AEGIS ASHORE - del sistema di difesa aero-missilistico.
L’obiettivo di tale integrazione è quello di fornire un ulteriore accrescimento nelle capacità di difesa aero-missilistica integrata dei cacciatorpediniere e degli incrociatori AEGIS contro minacce avanzate (velivoli, inclusi UAV spendibili e missili balistici, cruise e ipersonici manovranti), in aggiunta agli attuali missili di tipo STANDARD SM-3/6. Peraltro, precedentemente a tale test, verso la fine dello scorso anno, LM aveva già avviato gli studi per la “navalizzazione” dei PATRIOT PAC-3 MSE tramite l’integrazione dei missili intercettori con i sistemi di lancio verticali Mk-41 (un singolo missile per ogni cella) presenti sulle unità dell’US Navy.
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