
Lo scorso 18 luglio, durante la visita a Riyad del Presidente turco Erdogan, il Governo saudita ha siglato 2 diversi accordi per l’acquisto di UAV prodotti dall’azienda turca Baykar e destinati all’Aeronautica e alla Marina del Regno.
Oltre all’acquisizione di un numero imprecisato di macchine – comunque non meno di 20 – il contratto contiene importanti riferimenti riguardanti “collaborazione, trasferimento di tecnologia e produzione congiunta locale” relativamente ai velivoli, sebbene non siano stati specificati i termini temporali e finanziari dell’accordo. Riguardo a quest’ultimo punto, tuttavia, l’AD della Baykar lo ha definito “il più importante mai siglato relativamente al mercato export”. Rispetto alla tipologia di velivoli e al “doppio” contratto, è possibile che l’acquisizione preveda 2 diverse piattaforme, una delle quali rappresentata quasi certamente dall’UCAV pesante HALE AKINCI, mentre fonti della Baykar escludono i TB-2 BAYRAKTAR. Ciò indurrebbe a pensare che il secondo contratto riguardi un diverso velivolo, magari di sviluppo più complesso e finanziariamente impegnativo, come il drone gregario KIZILELMA o alcune sue componenti.
Tuttavia, non può essere escluso che il secondo accordo riguardi le disposizioni relative alla citata collaborazione e al trasferimento di tecnologia/produzione saudita degli AKINCI, nonché il procurement di un robusto pacchetto di armamenti e payload. Al netto di tutto ciò, la commessa saudita rappresenta un ulteriore successo commerciale per gli UAV della Baykar – il terzo nell’area del Golfo Persico, dopo quelli di Kuwait e Qatar - ma anche un’importante boccata d’ossigeno per un’economia turca in piena crisi finanziaria causata dal crollo della valuta nazionale e da un’inflazione alle stelle.
Dal punto di vista geopolitico, inoltre, l’accordo - unitamente agli altri relativi alla collaborazione nel settore energetico, dei media e degli investimenti (lo scorso marzo i sauditi hanno depositato 5 miliardi di dollari presso la Banca Centrale Turca) - rappresenta una non trascurabile svolta nei rapporti diplomatici tra i 2 Paesi, rapporti che, negli ultimi anni, sono stati spesso difficili. Si pensi al sostegno turco al Qatar durante la crisi diplomatica del 2017, o alle accuse mosse da Erdogan nei confronti del Governo saudita e, in particolare, dello stesso Principe ereditario Mohammed bin Salman, attuale Ministro della Difesa e firmatario dell’accordo per gli AKINCI, riguardo l'assassinio del giornalista saudita Khashoggi nel 2018 presso il consolato saudita di Istanbul.
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