RIVISTA ITALIANA DIFESA
Svezia nella NATO: Erdogan dice sì 11/07/2023 | Pietro Batacchi

In un incontro trilaterale tra il Presidente turco Erdogan, il Primo Ministro svedese Kristersson e il Segretario Generale della NATO Stoltenberg, tenutosi prima dell’avvio ufficiale del Summit NATO di Vilnius (11-12 luglio 2023), Erdogan ha dato il via libera all’ingresso formale della Svezia nell’Alleanza Atlantica, impegnandosi a trasmettere il prima possibile il Protocollo di Acceso della Svezia al Parlamento turco e a lavorare con la stesso Parlamento per arrivare rapidamente alla ratifica.

Un giorno storico, così l’ha definito Stoltenberg, che giunge a compimento di un processo iniziato lo scorso anno con il Memorandum trilaterale tra Svezia, Turchia e Finlandia, sottoscritto in occasione del Summit NATO di Madrid, e nel cui ambito Stoccolma ha preso tutta una serie di misure – riguardanti la propria politica nei confronti dell’”ospitalità” concessa ad alcuni miliziani curdi del PKK (organizzazione nemica giurata di Ankara, considerata terroristica dalla Turchia, e pure dall’UE) – emendando la propria Costituzione, rafforzando la cooperazione nel settore dell'anti-terrorismo, in contrasto al PKK, con Ankara e riavviando l’export militare verso la Turchia.

Tutto questo, ovviamente, ufficialmente, ma è chiaro che quella di Erdogan...è una “bottega cara” e probabilmente il Presidente turco ha ottenuto anche altre concessioni, in particolare da Washington. Di quale tipo e quale natura lo capiremo evidentemente più avanti, anche se un indizio già c’è: il Consigliere per la Sicurezza Nazionale maericano Jack Sullivan ha annunciato la fornitura ad Ankra di nuovi caccia F-16. Detto questo, al di là delle speculazioni, Erdogan si conferma leader politico di grande statura, capace sempre di giocare con spregiudicatezza su più tavoli – ricordiamo lo sgarbo a Putin degli scorsi giorni con il rilascio dei “capi bastone” dell’AZOV – mantenendo la Turchia saldamente ancorata all’Alleanza occidentale, ma ritagliandole ampi margini e spazi di autonomia: un Paese di mentalità, postura e proiezione tipicamente imperiale, con una politica estera e di sicurezza indipendente.

Per quanto riguarda la NATO, invece, l'Alleanza rafforza ancora di più il proprio fronte nord e il proprio controllo sul Baltico, ormai un lago NATO eccetto la pericolosa exclave russa di Kaliningrad, e il proprio potere dissuasivo nei confronti della Russia, tenuto conto che il perimetro di sicurezza dell'Alleanza è ormai prossimo a San Pietroburgo e alla strategica Penisola di Kola.

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