
Secondo alcune fonti britanniche ed emiratine la Royal Air force sta valutando l’acquisizione del missile balistico aviolanciato RAMPAGE come rimpiazzo degli STORM SHADOW donati all’Ucraina.
La voce nasce da una recente visita effettuata da una delegazione della RAF e da personale tecnico della Defence Equipment and Support in Israele per esaminare l’arma. Quest’ultima, sebbene differente nella cellula e nelle prestazioni, condivide lo stesso impiego dell’arma europea contro bersagli altamente paganti e/o ben protetti, quali installazioni radar, centri C3, aeroporti e depositi.
Il RAMPAGE è dotato di un motore a razzo che può spingere il missile fino a Mach 2 durante l’accelerazione ad elevato angolo d’attacco ad una distanza di circa 300 km. Durante la fase terminale l’arma effettua una picchiata ripida di 90° verso il bersaglio ad una velocità di 550 m/s. Il peso è di 570 kg dei quali 150 di testata esplosiva ed è equipaggiato con sistema di guida misto inerziale/GPS ad elevata precisione (CEP stimato in 10 m) e resistenza al jamming. È stato utilizzato in diverse occasioni dagli israeliani per eliminare siti missilistici e strutture iraniane in Siria fin dal 2019.
Sebbene si tratti di 2 missili diversi nella cellula, nella struttura e nelle prestazioni (un missile quasi balistico derivato dal razzo d’artiglieria EXTRA l’israeliano e un cruise l’europeo), la possibile scelta del RAMPAGE da parte britannica sarebbe giustificata dalla maggiore rapidità nel procurement della munizione, probabilmente già disponibile in alcuni stock, rispetto all’acquisto di nuovi lotti di STROM SHADOW da produrre ex novo e ad un costo verosimilmente maggiore, dovuto però alle differenti prestazioni dei 2 missili (uno SS costa circa 1,5/2 milioni euro, rispetto a circa 1/4 del RAMPAGE). La logica sembrerebbe quella di mantenere una capacità di strike stand-off aviolanciata in seno alla RAF, probabilmente erosa dalla fornitura degli STORM SHADOW all’Ucraina, che a questo punto verrebbe da pensare siano stati inviati a Kiev in numeri piuttosto consistenti.
Peraltro, un’eventuale integrazione del missile israeliano sui TYPHOON – non è prevista quella sugli F-35, quantomeno nelle baie armi troppo piccole per ospitare un missile di 4,5 m - potrebbe incrementare l’appeal del caccia sul mercato export.
I dubbi sulla complessità dell’integrazione di armi non inizialmente concepite per l’impiego su determinate piattaforme, per la diversa provenienza e/o per la differente generazione, possono essere facilmente confutati da quanto accade con i velivoli da combattimento ucraini d’epoca sovietica, con armi e munizioni occidentali di recente generazione, esattamente come gli STORM SHADOW. Ciò posto, ovviamente, che si annullino o, quantomeno, si allentino le varie procedure burocratiche relative a tali integrazioni per ottenerle in tempi ragionevoli.
Infine, dal punto di vista operativo, una soluzione tampone per mantenere uno stock di missili stand-off ad un livello accettabile per la RAF, in attesa dell’entrata in servizio del futuro cruise FC/ASW, rappresenta una scelta logica, tenuto anche conto che la fornitura di ulteriori STORM SHADOW all’Ucraina non può essere assolutamente esclusa. Chiaramente, l'incognita sarebbe quella della tempistica dell'integrazione, ma dopo l'adozione degli STORM SHADOW sui Su-24 ucraini tutto è possibile...
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