
Alcuni mesi orsono e riprendendo il concetto di Arsenal Ship di origine statunitense risalente agli anni ‘90 del secolo scorso, la Marina Sudcoreana ha rivelato l’esistenza di un programma per un’unità denominata JOINT FIREPOWER SHIP (JFS), in pratica una piattaforma concepita per l’imbarco e l’impiego di un elevato numero di ordigni missilistici, principalmente per lo strike contro obiettivi nemici - prevedibilmente situati nel territorio della Corea del Nord - quali centri di comando e controllo, hub logistici, siti per la difesa contraerei e infrastrutture militari d’altro tipo.
A maggio 2023, la Marina Sudcoreana ha annunciato di aver selezionato l’allora società Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering (DSME) - successivamente confluita nell’Hanwha Ocean - per lo sviluppo concettuale dell’unità, con l’obiettivo di realizzarne 3 esemplari entro la fine dell’attuale decennio. Nel corso del salone MADEX 2023, svoltosi dal 7 al 9 giugno 2023 a Busan, Hanwha Ocean ha esposto un modello di JFS che consente di esaminarne alcuni peculiarità: innanzitutto, si prevede una dotazione complessiva di circa 100 missili di diverse tipologie, impiegabili mediante lanciatori verticali e d’altro tipo da una piattaforma avente un dislocamento di progetto non inferiore a 9.500 t. Dal punto di vista generale, il dislocamento è congruo con una lunghezza di circa 170 m, che richiama le dimensioni dei moderni cacciatorpediniere lanciamissili in corso di costruzione per la Marina di Seul: ma in questo caso, il progetto di JFS ha radici locali, non essendo ispirato ai BURKE statunitensi e facendo tesoro dei numerosi programmi navali in corso a cura di aziende sudcoreane.
La batteria missilistica di una JFS comprende 4 elementi: un complesso prodiero K-VLS I con 48 celle per il lancio di diversi tipi di missili superficie-aria e superficie-superficie; un complesso a centronave (dietro il blocco sovrastrutture) K-VLS II con 32 celle per le stesse funzioni del precedente ma verosimilmente anche con missili di tipo diverso; un altro complesso a centronave, comprendente 3 file di 15 lanciatori verticali singoli per missili balistici a medio raggio e quindi di dimensioni maggiori rispetto ai K-VLS I e II; e infine, a poppa un sistema per il lancio di 4 missili balistici a propellente solido delle categorie IRBM e ICBM, quindi con prestazioni decisamente superiore ai predetti ordigni a medio raggio. Al momento, dalle infografiche in circolazione si può ipotizzare che i 4 lanciatori “strategici”, forse binati, siano di tipo elevabile, ossia in posizione orizzontale in coperta durante la normale navigazione dell’unità ed elevabili a 90° al momento del lancio. L’apparizione del modello della JFS ha sollevato alcune critiche al concetto stesso dell’unità, ritenuta vulnerabile agli attacchi nemici, difficile da difendere e facilmente scopribile e identificabile rispetto, per esempio, a un’unità subacquea: va peraltro detto che il potenziale impiego di una siffatta unità contro bersagli nordcoreani avverrebbe in condizioni di massima protezione per la piattaforma lanciante e che comunque essa avrebbe potenzialità offensive ben maggiori rispetto ai nuovi sottomarini sudcoreani classe DOSAN AHN CHANGHO armati con “soli” 6 missili da crociera a lancio verticale. Questo concetto di Arsenal Ship è allo studio della Marina Sudcoreana già dal 2019 ed è stato dibattuto in relazione all’opportunità di concretizzarlo al posto di una futura portaerei CVX di cui RID ha già fornito informazioni.
Al di là di un dibattito in cui importanti sono anche i finanziamenti per portare avanti l’uno o l’altro programma (o entrambi), va detto che la Marina Sudcoreana ha deciso di finalizzare entro quest’anno gli aspetti tecnici e il requisito operativo del concetto JFS: l’esito favorevole di queste valutazioni potrà portare alla fase di progetto vera e propria dell’unità. In tema di sistemi d’arma, è inoltre importante ricordare che la Defense Acquisition Program Administration (DAPA) sudcoreana investirà 467 milioni di dollari nel periodo 2024-2036 per un nuovo tipo di missile balistico lanciabile da un’unità navale contro un bersaglio terrestre, dunque verosimilmente destinato alla JFS assieme agli ordigni della famiglia HYUNMOO. Da rilevare infine che il termine JOINT nell’acronimo dell’unità lascia supporre la partecipazione a un eventuale programma di costruzione di altri soggetti militari sudcoreani, un impiego congiunto nell’ambito di un’entità operativa di cui fanno parte anche risorse aeree, oppure entrambe le cose.
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