RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’Indonesia acquista i MIRAGE 2000 qatarini in surplus 30/06/2023 | Andrea Mottola

Per colmare il gap capacitivo nella difesa aerea dovuto al ritiro dei vetusti F-5E/F TIGER II (in realtà già completato nel 2013) e ad una generale obsolescenza della flotta di prima linea, oggi basata su 2 squadroni di una trentina di F-16AM/BM/C/D FIGHTING FALCON Block 15/20 (età media 36 anni) e su uno squadrone di 16 Su-27/30 FLANKER (decisamente più “giovani”, ma con gravi problemi di gestione e manutenzione per la mancanza del supporto russo), l’Indonesia ha acquisito 12 caccia multiruolo MIRAGE 2000-5 qatarini per 795 milioni di dollari.

Si tratta di aerei – 9 monoposto EDA e 3 biposto per la conversione operativa DDA con 25 anni di età media - che l’Emirato aveva acquistato alla fine degli anni ‘90 dall’Armée de l’Air e posto in riserva da quasi 2 anni in attesa di acquirenti. Oltre ai velivoli, l’acquisto, finanziato tramite prestiti esteri, include 14 motori Snecma M53-P2 e il classico pacchetto di supporto logistico/addestrativo per 3 anni dalla data della consegna, prevista entro la fine del 2024. I MIRAGE verranno dislocati presso la base aerea di Supadio/Pontiniak, non lontana dal Mar Cinese Meridionale, già sede del 1° Squadrone basato su addestratori/caccia leggeri HAWK 109/209 in via di progressiva dismissione per problemi (pare) dovuti al sistema propulsivo.

Secondo quanto trapela dalle fonti ufficiali, i MIRAGE 2000 indonesiani non subiranno particolari interventi di modifica/upgrade, ma non è da escludere che qualcosa venga fatto sul piano dell’integrazione di nuovi armamenti aria-aria e di un refit minimo nella suite EW/di autoprotezione. Per l’Indonesia l’acquisizione dei MIRAGE 2000-5 ex qatarini rappresenta una soluzione tampone in attesa delle consegne dei nuovi caccia multiruolo RAFALE F4 per i quali, nel febbraio 2022, fu firmato un contratto di acquisizione per 42 aerei per 8,1 miliardi di dollari. Il contratto prevede la fornitura un primo lotto di 6 aerei - 3 dei quali da consegnare entro il 2026 – più 2 ulteriori lotti di 18 velivoli ciascuno. Peraltro, in base al programma indonesiano che puntava sulla creazione di 10 squadroni caccia, al posto degli attuali 5, entro il 2024 – termine, ovviamente, rinviato di almeno un triennio – ai RAFALE, che andrebbero a sostituire MIRAGE-2000 e FLANKER, dovrebbero aggiungersi 36 nuovi F-15EX/ID, per i quali è già stata ottenuta l’approvazione del Congresso USA, che andrebbero a sostituire la linea di F-16.

Tuttavia, oltre all’impossibilità certa di rispettare il suddetto limite temporale, tale programma ad oggi rappresenta poco più che un’ipotesi (pure parecchio improbabile), tenuto conto dei costi di tali acquisizioni (14 miliardi di dollari per gli F-15, da aggiungere ai già citati 8 dei RAFALE) e del fatto che Giakarta sia già coinvolta con una quota del 20% nel programma di sviluppo del nuovo caccia sudcoreano KF-21 BORAMAE rispetto al quale, peraltro, risulta in forte ritardo dal punto di vista degli adempimenti finanziari (circa 630 milioni di dollari di arretrati). Pensare, quindi, che l’Indonesia possa imbarcarsi in un programma di procurement di simili dimensioni che porterebbe la prima linea da combattimento su 3 diversi velivoli – più i 12 MIRAGE-2000 ex qatarini, sempre che non se ne aggiungano altri che, secondo alcune fonti, potrebbero essere addirittura gli stessi “2000-9” emiratini… – provenienti da altrettanti Paesi e con strutture di supporto logistico, manutentivo e addestrativo differenti, appare un’ipotesi alquanto remota.

Ad oggi, quindi, risulta più verosimile ipotizzare la progressiva eliminazione dei FLANKER, anche alla luce dei suddetti problemi nel mantenimento operativo di tali macchine, e l’acquisto di un paio di lotti di RAFALE (24 macchine) e, nella migliore delle ipotesi, di un singolo squadrone di 10/12 F-15, da integrare progressivamente con 30/40 KF-21. Ciò, ovviamente, a meno che Giakarta non trovi particolari condizioni di vendita o generosi finanziatori, un po’ come accade per l’Egitto (e non solo) con i Sauditi.

L'articolo completo sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 21/23, in uscita oggi.

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