I miliziani di ISIL, con un blitz fulminante, hanno occupato il campo profughi palestinese di Yarmouk, nei sobborghi meridionali di Damasco. Il campo era da tempo assediato dalle forze fedeli ad Assad che, tuttavia, si erano sempre guardate dal tentare di penetrare all'interno. Probabilmente, il blitz di ISIL è stato favorito anche dal supporto ricevuto dall'interno da realtà radicali palestinesi. L'azione dei miliziani di Al Baghdadi ha un significato soprattutto simbolico perché il gruppo viene da 2 sonore sconfitte subite nell'arco di una settimana. Una a Tikrit, in Iraq, che, grazie ai raid americani ed al ruolo delle milizie sciite e dei consiglieri iraniani, è stata ripresa dalle forze fedeli a Baghdad e l'altra a Idlib, la città nel nord ella Siria che è stata occupata dai qaedisti di Al Nusra e dagli alleati salafiti, e filo-sauditi, di Ahrar Al Sham radunati nella nuova coalizione di Jaish Al Fatah, controllata e guidata, appunto, da Al Nusra. Più in generale, negli ultime 2 mesi ISIL in Siria è passata sulla difensiva. Messa comunque in difficoltà dai raid aerei americani e della coalizione, incalzata dai curdi dell'YPG nel nord del Paese, e dai rivali qaedisti di Al Nusra nelle provincie di Aleppo e Idlib, ISIS aveva bisogno di una nuova conquista simbolica per ridare morale alle proprie truppe e fiato alla propria propaganda. Ecco perché si è sceltoYarmouk: in pratica Damasco ed un obbiettivo dove poter fare incetta di ostaggi. E così rispondere alle trombe propagandistiche di Al Nusra che da giorni esaltano la conquista di Idlib.