RIVISTA ITALIANA DIFESA
Elicotteri combat: scelte diverse i Italia virtuosa 28/06/2023 | Luca Pozzi

Non c’è una visione comune, almeno in Occidente, sui concetti operativi e quindi sulle esigenze e sui requisiti operativi relativi a macchine ad ala rotante destinate ai ruoli scout/attack e combattimento (1).

La confusione è ancora aumentata quando la Germania ha confermato la decisione di non prendere parte al programma di aggiornamento dei suoi 51 elicotteri TIGRE, che avrebbero dovuto essere portati alla nuova configurazione Mk-3, decidendo invece di ritirarli anticipatamente dal servizio, tra il 2031 e il 2038. “Abbandonate” (tradite direbbero a Parigi) dalla Germania, Francia e Spagna, gli unici altri utilizzatori del TIGRE dopo che l’Australia ha deciso di ritirare i suoi elicotteri e passare al Boeing AH-64 APACHE, stanno discutendo per procedere con un programma di aggiornamento molto meno ambizioso e costoso, migliorativo rispetto allo standard Mk-2, che peraltro sarà raggiunto dalla flotta di 67 elicotteri francesi solo nel 2030. Non è detto che poi questo progetto si concretizzi.

(1) Meglio parlare di “combattimento” piuttosto che di “attacco” perché nel corso dei decenni elicotteri nati come piattaforme dedicate al ruolo anticarro hanno assunto una molteplicità di ruoli diversi e questa evoluzione è confermata per le macchine di nuova generazione, quando arriveranno. Del resto il primo vero elicottero da combattimento, il COBRA, aveva il ruolo anticarro in Vietnam solo come residuale.

L’articolo completo è pubblicato su RID 7/23, disponibile online e in edicola.

In foto: un elicottero da combattimento tedesco TIGRE UHT (appartenente al Kampfhubschrauberregiment 36) in addestramento. La Germania non prenderà parte al programma di aggiornamento dei suoi 51 TIGRE. (foto: Bundeswehr/ Marco Dorow)

 

 


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