RIVISTA ITALIANA DIFESA
LEOPARD 2 per l’Italia, quali scelte fare? 15/06/2023 | Pietro Batacchi

Le trattative per l'acquisizione di un certo numero di carri LEOPARD 2 – in configurazione A7/A8 – con KMW possono dirsi ormai in fase avanzata.

Pressati dalla NATO, la Difesa e l’EI hanno compiuto dunque la loro scelta. E che scelta, visto che si tratterebbe di un programma di acquisizione molto oneroso, stimabile tra i 4 e i 6 miliardi di euro, che cementerebbe ulteriormente l’alleanza strategica tra Italia e Germania (non dimentichiamoci che la Germania è il nostro principale partner commerciale e che l’economia del Nord Italia è profondamente integrata con quella tedesca).

Resta da capire adesso quale potrebbe essere il contorno di questa operazione. Si parla di un G2G tra Roma e Berlino: sarebbe ottimo, ma si faccia per davvero e pure in fretta, visto l’interesse in gioco (a proposito, le capacità di Segredifesa in campo G2G vanno assolutamente potenziate, considerando che la struttura attualmente esistente è veramente smilza). E poi c’è la questione della compensazione: la produzione su licenza del carro in Italia certo non basta. Occorre di più. Alla controparte potrebbe far comodo il SAMP/T NG, e pure l’AW-249, nonostante la scelta di andare sull’H-145M che, ricordiamolo, NON è un elicottero da combattimento. Resta, però, la questione del futuro del nostro comparto militare terrestre. Per la prima volta, grazie agli investimenti previsti, tanto per il carro quanto per l’AICS, si potrebbe veramente rilanciare questo settore e creare un robusto polo dell’industria della difesa terrestre in Italia. Perché, ricordiamolo anche agli smemorati, in Italia nel settore non sono mancate le competenze, ma gli investimenti...

E qui entra in gioco, dunque, anche l’AICS: se LEOPARD 2 deve essere, sia, ma almeno teniamoci l’AICS, con una famiglia di veicoli interamente nazionale, o facciamo una cooperazione europea vera con design authority sulla variante italiana in casa e quote di mercato stabilite con i partner. Altrimenti si rischia veramente di sprecare una grande occasione. Una scelta politico-strategica legittima, certamente, ma chi la deve compiere deve avere tutti gli elementi necessari e porsi il problema delle conseguenze che questa potrebbe avere sulla sovranità tecnologica e l’autonomia strategica dell’Italia.

Tutto l’approfondimento disponibile su Risk&Strategy WEEKLY 18/23, in uscita domani.

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