RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, a pieno regime la controffensiva di Kiev 12/06/2023 | Pietro Batacchi

La controffensiva ucraina è ormai giunta alla sua prima settimana. Le forze di Kiev hanno lanciato una serie di attacchi multipli lungo tutto il fronte nel settore di Zaporizhia, in particolare lungo 3 direttrici principali. La prima è quella Stepove-Lobkove, la seconda è la direttrice Orikiv-Mala Tokhmacka-Rabotyne-Tokmak (la più importante) e la terza quella Velyka Novosilka-Makarivka (cresta di Vremievsky). Lungo le prime 2 direttrici, nonostante duri combattimenti, non ci sono stati per ora cambiamenti significativi. Sopratutto i primi 3-4 giorni della controffensiva gli Ucraini hanno lanciato delle colonne meccanizzate per cercare di superare la prima linea di difesa russa – una linea discontinua, senza fortificazioni/protezioni di rilievo dove sono presenti postazioni avanzate a livello di plotone o squadra e capisaldi a livello compagnia – dopo la necessaria preparazione di artiglieria. I risultati, però, non sono stati ottimali con perdite significative in termini di mezzi e materiali, e uomini. Le colonne, infatti, apparentemente prive di copertura aerea (il tallone di Achille ucraino…) si sono “impigliate” in campi minati e sono state colpite dal fuoco dell’artiglieria e dei team anticarro russi, e dal fuoco degli elicotteri d’attacco e dei caccia della VKS. In alcuni casi si è vista anche l’azione dei droni russi contro mezzi blindati/corazzati. Secondo quanto ci dicono nostre fonti ucraine, in 4-5 giorni di attacco sul fronte di Zaporizhia le forze di Kiev avrebbero perso una settantina di mezzi tra carri armati (tra questi, come abbiamo visto, alcuni LEOPARD 2 A4/A6), veicoli cingolati da combattimenti per la fanteria (tra questi, alcuni BRADLEY americani), veicoli ruotati antimina e veicoli cingolati sminatori. Per quanto riguarda i BRADLEY, le stesse fonti ci confermano che il 15% della flotta di BRADLEY ricevuta (ricordiamo, 109 mezzi) è andata perduta. A ciò bisogna aggiungere 3 (su un totale di 6) carri sminatori LEOPARD 2R e un paio di carri recupero BERGENPANZER 2. E’ chiaro, bisogna capire quanto è stato irrimediabilmente distrutto/danneggiato e quanto invece è riparabile, ma è altrettanto chiaro che con questo rateo di perdite la controffensiva non poteva “reggere” per più di un paio di settimane. Non a caso, gli Ucraini sembrano aver cambiato approccio: attacchi di nuclei relativamente ridotti di fanteria, con carri e artiglieria a supporto. I risultati in parte si sono già visti. Sfruttando anche le condizioni meteo – pioggia che rende l’attività di volo della VKS più difficile e meno persistente – ed un terreno più favorevole si sono spinti a sud di Velyka Novosilka – terza direttrice – approfondendo un cuneo di una decina di chilometri fino a Makarivka, occupata tra ieri sera e stanotte, e attaccando da ovest, Novodarivka e Levadne, per cercare di tagliare la parte settentrionale della “cresta”. Al momento, si parla di contrattacco russo, ma nessuna informazione attendibile in merito è disponibile. Nel complesso siamo di fronte ad un cuneo significativo che ha attraversato la prima linea, ma che potrebbe però essere esposto sui fianchi e che non ha ancora raggiunto la seconda linea russa – ovvero la prima vera linea di difesa continua con fortificazioni, ostacoli e fossati anticarro, ecc. Gli Ucraini, dunque, potrebbero fermarsi per cercare di consolidare il cuneo, rallentando un po' le operazioni, oppure infilare in quest’area le riserve visto che il grosso della forza d’urto creata in questi mesi è ancora intatto. Si tratta di scelte, a fronte di risorse che, ancorchè importanti, sono pur sempre limitate. L’altro aspetto è capire la “voglia” dei Russi e il loro morale, di fronte alla pressione ed alla determinazione degli Ucraini. Se le forze di Mosca tengono sotto questo profilo, la controffensiva di Kiev potrebbe essere veramente onerosa, altrimenti...

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L'aggiornamento completo è disponibile sul n.17 di RISK AND STRATEGY WEEKLY, online su: www.rid.it/abbonamenti


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