RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’Ucraina ripristina gli ex Su-25 nord macedoni? 30/05/2023 | Andrea Mottola

Per far fronte alle perdite (circa 15 dei 31 ufficialmente annoverati prima di febbraio 2022) e all’attrito accumulato dai propri interditori Su-25 FROGFOOT durante la guerra con la Russia, l’Ucraina starebbe ripristinando 4 velivoli ceduti dalla Macedonia del Nord nell’estate del 2022, seppur ufficialmente confermati da Skopje solo lo scorso marzo.

Gli aerei – 3 monoposto e un biposto Su-25UB – erano stati acquistati proprio dall’Ucraina nel 2001 per circa 8 milioni di dollari, revisionati dalla Bielorussia, e rimasti in servizio con il 101° squadrone fino alla primavera del 2004. Da allora, sono rimasti parcheggiati all’aperto in una zona remota della base di Petrovec in attesa di una possibile vendita alla Georgia (2005) mai concretizzatasi per il veto russo, o di un’eventuale re-immissione in servizio valutata dalla Macedonia nel 2011, ipotesi velocemente abbandonata per motivi finanziari. La loro lunga inoperatività, nonché la scarsa attenzione data al loro stoccaggio, aveva comprensibilmente indotto a considerare il loro trasferimento in Ucraina unicamente come fonte di pezzi di ricambio necessari a mantenere attiva la flotta di Su-25 di Kiev.

Tuttavia, nelle ultime settimane sono apparse immagini nelle quali si nota un FROGFOOT con le insegne della 299ª Brigata ucraina, equipaggiato con 2 serbatoi subalari e 4 lanciarazzi B-13L per razzi non guidati S-13 da 122 mm, che sfoggiava il numero di serie “09015”, lo stesso presente su uno de Su-25 monoposto nord macedoni. È verosimile ritenere, quindi, che almeno uno di questi aerei sia stato già ripristinato – senza escludere che tutti o parte degli altri possano subire lo stesso destino – e portato allo standard ucraino Su-25M1K, che include integrazione con nuovi dispositivi e armamenti (tra cui i citati razzi S-13 e i dispenser di flares ADROS), ricevitore GPS, nuovi sistemi radio e di puntamento ottico. Inoltre, tale ripristino confermerebbe che, nonostante i pesanti danni inflitti dai russi alle strutture di riparazione e manutenzione ucraine, Kiev continua a mantenere una capacità manutentiva e di modernizzazione/revisione dei propri velivoli. Tuttavia, va anche evidenziato che, molto probabilmente, tali capacità non sono più completamente “autonome”, ma vengono mantenute grazie al fondamentale contributo in termini di assistenza e supporto logistico (all’interno e, soprattutto, all’esterno dei confini ucraini) assicurato dagli alleati della NATO, in particolare da quei Paesi che disponevano/dispongono di velivoli da combattimento di origine sovietica.

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