RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’Argentina “minaccia” l’acquisto del JF-17 per ottenere buone condizioni sugli F-16 23/05/2023 | Stefano Peverati

L’Argentina è alla disperata ricerca di un nuovo velivolo per garantire la difesa del proprio spazio aereo visto ormai il bassissimo tasso di operatività e di efficienza (stimato attorno al 15/20%) degli A-4AR FIGHTINGHAWK. Nel corso di questi anni Buenos Aires ha trattato l’acquisto di diversi velivoli, ma senza mai riuscire poi a concretizzare un acquisto, fatta eccezione per i 5 SUPER ETENDARD Modernizé forniti all’Aviazione di Marina nel 2019, ma a terra dal 2022 per assenza di componenti critiche di costruzione britannica e soprattutto per il seggiolino eiettabile prodotto da Martin Baker.

La Fuerza Aérea Argentina (FAA) nel tempo ha valutato diversi aerei: a partire dai Mirage F-1M spagnoli dell’Ejercito de l’Aire, scartati a causa della non disponibilità spagnola a fornirli sulla base di forti pressioni britanniche nel marzo 2014, per passare nel febbraio 2015 alla valutazione del Saab GRIPEN, senza però considerare che il 30% delle sue componenti sono di provenienza inglese, stroncando così ogni possibile dialogo, restava come unica opzione lo IAI KFIR Block 60, ultima versione dello storico aereo israeliano dotato di radar AESA EL/M-2052 e di armi moderne, il propulsore, però, restava il J 79 di General Electric e alla fine venne accantonata l’idea d’acquisto.

In questo frangente anche Cina e Russia fecero le loro offerte, proponendo il JF-17 (progetto sino-pachistano) e il J-10 la prima e dei Mig-29SE e Su-24M la seconda. Con Pechino venne creato un gruppo di lavoro tra le 2 nazioni senza arrivare a nulla di definitivo, mentre l’offerta dei Mig-29 in cambio di carne, dato l’embargo sulla Russia a seguito dell’annessione della Crimea, venne considerato politicamente sconveniente e i Su-24 in quanto cacciabombardieri non rispondevano al requisito.

La fine del 2015 e l’inizio del 2016 furono di sofferenza per la FAA a causa della radiazione dei Mirage (Mirage IIIEA, Mirage 5P, IAI Finger) e la successiva messa a terra degli A-4AR per mancanza di parti di ricambio, relegando la prima linea ai soli PAMPA II e PUCARÀ. Nel 2019 6 A-4AR vennero riportati in condizioni di efficienza e venne considerato l’acquisto di un caccia leggero quale l’italiano M-346FA o il coreano FA-50, dove l’acquisto del secondo appariva cosa ormai fatta, ma sia la crisi dovuta alla situazione pandemica, sia (anche in questo caso) i veti del governo di Londra, impedirono la vendita a Buenos Aires. Nel 2021 la Russia si rifece avanti con il Mig-35 senza ottenere risultati, in effetti data la vastità di sistemi inglesi negli aerei di produzione occidentale, esclusa la Russia, sul mercato all’Argentina non resterebbe che rivolgersi a Cina/Pakistan o India.

Nel corso dell’ultimo round per l’acquisizione di un nuovo aereo, il Mig-35 e il TEJAS  rapidamente sono stati esclusi dai giochi lasciando sul campo il JF-17 THUNDER Block III di produzione Cino-pakistana e gli F-16AM/BM (M6.5 Tape) in dismissione dalla Royal Danish Air Force. Washington sta facendo pressioni su Londra affinché la vendita del suo prodotto abbia buon fine, probabilmente promettendo di non fornire armi offensive di ultima generazione (JASSM, JDAM ecc), provocando malcontento in Argentina, mentre il JF-17 non avrebbe limitazioni di armamenti, ma il seggiolino eiettabile anche in questo caso è della Martin Baker, il PK 16LE, andando incontro a problematiche con Londra, cosa diversa sarebbe il J-10C che monta un seggiolino HTY-5 di produzione cinese. A tutte queste incognite, si aggiunge ora la possibilità che gli F-16 danesi in dismissione (o almeno una parte di essi) vengano invece trasferiti all’Ucraina…

La situazione per le Isole Falkland (Malvinas) è di nuovo tesa, lo scorso marzo a margine del G20 in India il Ministro degli Esteri argentino Cafiero ha comunicato all’omologo inglese Clevery la volontà di non voler continuare la cooperazione per l’arcipelago mettendo così fine al Patto Foradori - Duncan del 2016 (che regolava i rapporti tra i 2 Paesi in relazione alle Isole Falkland/Malvinas, in particolare su questioni quali lo sfruttamento delle risorse energetiche e ittiche e la navigazione). Ricordiamo la posizione politica dell’attuale Presidente Fernandez del Partito Giustizialista, già fedelissimo Capo di Gabinetto dei Ministri sotto la Presidenza di Nestor e Cristina Kirchner dal 2003 al 2008, che data la difficile situazione economica interna ha bisogno di salvaguardare la sua posizione. La questione delle Falkland/Malvinas è una ferita ancora aperta per Buenos Aires che può essere utilizzata per compattare il fronte interno nei momenti di difficoltà e, per quanto ora sia una repubblica democratica e non una feroce dittatura militare, il “revanscismo” rimane forte, anche se un nuovo uso della forza da parte argentina è da escludersi visto il degradato stato delle Forze Armate.

Le Forze Armate argentine nel corso degli ultimi anni, fatta eccezione per l’elicottero Mil-171 e gli IFV WZ-551, hanno continuato a fare acquisizioni in campo occidentale come i 4 pattugliatori classe GOWIND (OPV da circa 1.500 t) e sono in discussione per la costruzione su licenza di sottomarini SCORPENE presso i cantieri TANDANOR. La Cina, nonostante abbia avuto la concessione della stazione radio di Las Lejas, invia spesso i propri pescherecci illegalmente nella ZEE argentina provocando in alcuni casi la reazione armata di Buenos Aires, obbligandola a spendere enormi risorse nella salvaguardia dei propri confini marittimi.

Verrebbe da concludere che nonostante i proclami “peroniani” l’Argentina sa qual’è la sua posizione nel mondo e di quanto sia importante il suo storico e saldo rapporto con Washington, il quale troverà il modo di dare le garanzie dovute a Londra e gli F-16 potranno atterrare a Villa Reynolds per assumere la livrea della 5 Brigada Aerea, in caso contrario saranno gli 8 FMA PAMPA III a garantire la difesa aerea nella “pacifica America del football”.

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