RIVISTA ITALIANA DIFESA
Intervista a Ted Colbert, Presidente e CEO di Boeing Defense, Space & Security 23/05/2023 | Pietro Batacchi

Il 12 e 13 maggio si è svolta, presso l’avveniristico centro congressi La Nuvola, l’Aerospace Power Conference, organizzata dall’Aeronautica Militare nell’ambito dei festeggiamenti del centenario della Forza Armata. La conferenza si è svolta in 2 giorni e ha visto una ricca serie di incontri e dibattiti sul tema aerospaziale e sulle sue possibili evoluzioni dottrinali, operative e tecnologiche. All’evento hanno preso parte 42 delegazioni militari straniere e 27 Capi di Stato Maggiore di Aeronautiche di tutto il mondo, oltre a importanti esponenti del mondo industriale e accademico, mentre un intero piano del Centro era occupato dagli stand delle diverse industrie intervenute. A margine della manifestazione, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare in esclusiva Ted Colbert, Presidente e Amministratore Delegato di Boeing Defense, Space & Security, con il quale ci siamo soffermati sui rapporti tra la sua azienda e l’Italia, ma non solo.

Partiamo con il Centenario dell’Aeronautica Militare e con un evento che si svolge in una cornice molto significativa, tutta proiettata verso il futuro…

Per me e per Boeing Defense, Space & Security è veramente importante essere qui oggi. L’Italia è un alleato e un partner della NATO e degli Stati Uniti, e la sua sicurezza è legata alla sicurezza globale. Per cui questo evento costituisce non solo l’occasione per celebrare l’Aeronautica Militare, e per discutere dei temi sempre più salienti riguardanti la difesa e la sicurezza, ma rappresenta anche l'opportunità per fare il punto sul nostro business qui e sulle campagne che abbiamo in corso.

A tal proposito, può fornirci un quadro sui vostri programmi qui in Italia e sulle opportunità che ci sono?

Partirei proprio dall’Aeronautica Militare che oggi ha in servizio 4 KC-767A, velivoli utilizzati per compiti di rifornimento e trasporto aereo in diversi contesti operativi, a cominciare dall'Afghanistan, e che negli anni hanno dimostrato un elevato livello di prontezza e disponibilità; e questo grazie alla partnership tra Boeing Defense e il Ministero della Difesa e al supporto basato sul concetto PBL (Performance-Based Logistics). Stiamo ora discutendo con il Ministero della Difesa come delineare un percorso per completare e modernizzare la flotta KC-767A esistente verso uno standard KC-767B comune.

Ecco, secondo lei il contratto potrebbe arrivare a breve?

Anche domani (Ted Colbert sorride…), in ogni caso spero possa essere finalizzato entro l’anno.

Parliamo di pattugliatori marittimi e delle prospettive del P-8…

C’è una valutazione in corso riguardante un nuovo MPA per le Forze Armate italiane e il P-8 POSEIDON può essere uno dei candidati. Si tratta di una macchina estremamente performante e flessibile allo stesso tempo che, come noto, ha ottenuto anche fuori dagli Stati Uniti un grande successo di mercato: Regno Unito, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Norvegia, Australia, India e Germania.

Veniamo agli elicotteri CHINOOK, c’è ancora interesse per la variante ER (Extended Range) per le Forze Speciali?

Ritengo che questo interesse possa esserci ancora, come credo possa esserci pure la prospettiva per la fornitura di ulteriori CH-47F all’Esercito Italiano per potenziare la flotta esistente.

Molto interessante...più in generale quali sono le prospettive per voi qui in Italia a livello di cooperazione industriale?

Boeing ha una lunga relazione, ormai settantennale, di cooperazione con le Forze Armate e l’industria italiana. L’azienda nel suo complesso continua ad investire circa un miliardo di dollari l’anno in Italia, contribuendo al suo sviluppo e alla sua crescita, e ha un centinaio di fornitori, di cui una trentina Tier-1 (primo livello) e una settantina Tier-2 (secondo livello). Abbiamo inoltre una partnership molto forte e consolidata con Leonardo.

A proposito di partnership con Leonardo, come sta andando l’MH-139 GREY WOLF?

Siamo molto soddisfatti della cooperazione con Leonardo su una macchina, il GREY WOLF, che potrebbe avere ottime prospettive anche sul mercato export. A marzo si è conclusa la fase di test, condotta con 4 macchine, ed è partita la produzione dei primi 13 elicotteri di serie le cui consegne inizieranno il prossimo anno.

Cosa ci può dire a proposito del workshare con Leonardo sul GREY WOLF?

Boeing è responsabile della gestione del programma e dell’interfaccia con il cliente per tutti gli aspetti del programma ed è il prime contractor nella gestione del supporto post-consegna, nonché dell'approvvigionamento e dell'installazione degli apparati ed equipaggiamenti militari. Leonardo, in qualità di subcontractor, è responsabile della macchina e delle sue prestazioni, inclusi i requisiti delle specifiche richieste dall’USAF e le eventuali modifiche. Leonardo è responsabile della costruzione degli aeromobili e dei test di volo presso la sua struttura nel nord-est di Filadelfia e supporterà Boeing Global Services per il supporto logistico integrato, inclusi ricambi, attrezzature di supporto a terra, supply chain e gestione dell’inventario, formazione e supporto on-site.

La forza del programma MH-139A risiede, dunque, negli sforzi di Boeing come prime contractor e di Leonardo come produttore della macchina originale. Offrendo una comprovata piattaforma quale l’AW-139 e integrando ulteriori capacità militari nell'MH-139A, l’Aeronautica Americana ha ottenuto tramite un partner industriale esistente il prodotto migliore, configurabile per una varietà di missioni, al miglior valore economico.

Possiamo fare il punto anche sulle prospettive del mercato difesa in Europa?

In Europa il contesto e il profilo di minaccia sono completamente cambiati per effetto certamente della Guerra in Ucraina, ma anche a causa di fenomeni di più lungo periodo. Questo ha portato a grandi investimenti nel settore della Difesa e ad importanti opportunità, alcune delle quali molto concrete. Mi riferisco, per esempio, agli elicotteri CHINOOK Block II in Germania (la richiesta tedesca per 60 macchine, ad un costo di 8,5 miliardi di euro, è stata approvata dal Pentagono subito dopo questa intervista, NdR) o agli elicotteri d’attacco AH-64E GUARDIAN in Polonia.

Anche in questo caso può dirci qualcosa in più sulle tempistiche dell’iter contrattuale?

Mi auguro di andare a contratto a breve tenendo in considerazione il fatto che si tratta di commesse governative via Foreign Military Sale.

Chiudiamo con la Guerra in Ucraina. Qual è l’impatto che questa ha avuto sulla vostra supply chain?

Stiamo imparando molto dalla Guerra in Ucraina, sotto tutti i punti di vista, compreso quello da lei sottolineato nella domanda. È evidente che ci sono tuttora dei colli di bottiglia nella fornitura di sub-componentistica e delle criticità su cui stiamo lavorando e rispetto alle quali stiamo mettendo in atto tutta una serie di misure per garantire la resilienza nel tempo della supply chain. Le partnership e le alleanze servono purea questo, ovvero a garantire una maggiore sicurezza nell'approvvigionamento di materiali e componenti in uno scenario sempre più complesso e competitivo.

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